‘Ndrangheta, arrestato il boss Rocco Morabito: era il numero due della lista dei ricercati


Il superboss della ‘ndrangheta Rocco Morabito, il secondo latitante più ricercato d’Italia dopo Matteo Messina Denaro, è stato arrestato a San Paolo del Brasile dai carabinieri dei Ros di Torino e Reggio Calabria, in un’operazione congiunta con Interpol, la polizia federale brasiliana e l’Fbi statunitense che ha impiegato una ventina di uomini.

Considerato il più importante broker di stupefacente per i cartelli del narcotraffico sudamericano, era evaso il 24 giugno 2019, insieme ad altri tre detenuti (Leonardo Abel Sinopoli Azcoaga, Matias Sebastián Acosta González e Bruno Ezequiel Díaz) scavando un tunnel che lo fece uscire dalla terrazza del carcere “Central” di Montevideo, quando stava per essere estradato in Italia.

Deve scontare 30 anni per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti. Catturato nella stessa operazione anche Vincenzo Pasquino, 35 anni, piemontese, un altro narcotrafficante che si era dato alla macchia nel Paese, anche lui inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi.

Morabito, 55 anni, detto ‘u tamunga, appartiene a una delle più potenti ‘ndrine della Locride. Si era già reso latitante per 23 anni – dal 1994 al 2017 – nascondendosi in Uruguay con la falsa identità di Francisco Antonio Capeletto Souza, sedicente imprenditore che si era costruito un nome nell’import-export della soia. Inserito nella lista dei latitanti più pericolosi d’Italia nel 1995, era stato catturato a Montevideo il 4 settembre 2017 in un’operazione eseguita dalla polizia uruguaiana, per poi fuggire dal carcere meno di due anni dopo.