Le dichiarazioni del primo collaboratore di giustizia della ‘ndrangheta potrebbero incastrare Pierino Pellegrino. Il giornalista de “Le Iene” Luigi Pelazza ripercorre la carriera criminale dell’ex membro della cosca Perna.
Dopo oltre tre decenni, la verità su un efferato delitto di ‘ndrangheta potrebbe finalmente emergere, grazie alle confessioni di Roberto Pagano, noto per essere stato il primo collaboratore di giustizia nella storia della potente organizzazione criminale calabrese.
Le sue recenti e cruciali rivelazioni stanno puntando i riflettori sull’omicidio di Francesco Santaguida, un caso che risale a 33 anni fa. Secondo le dichiarazioni di Pagano, la svolta potrebbe portare all’arresto e alla condanna di Pierino Pellegrino, finora sfuggito alla giustizia.
Il passato nella cosca Perna e gli anni di violenza
Il pentito Roberto Pagano, intervistato dal giornalista de “Le Iene” Luigi Pelazza, ha ripercorso il suo oscuro passato, rievocando gli anni di violenza e i numerosi delitti commessi quando era parte integrante della temuta cosca Perna.
L’incontro con Pelazza ha permesso di ricostruire il contesto criminale in cui maturò l’omicidio di Santaguida e di comprendere meglio il meccanismo di omertà e terrore che ha a lungo protetto i responsabili. Le parole di Pagano non sono solo una confessione personale, ma una testimonianza diretta delle dinamiche interne e della ferocia della ‘ndrangheta.
La potenza delle confessioni
Il valore delle rivelazioni di Pagano è enorme, dato il suo ruolo storico. Essendo il primo “pentito” di ‘ndrangheta, le sue conoscenze coprono un periodo cruciale per l’espansione del sodalizio criminale. Dopo tutti questi anni, le sue dichiarazioni su Santaguida forniscono agli inquirenti elementi probatori solidi e dettagliati, che potrebbero finalmente chiudere il cerchio sull’omicidio e assicurare alla giustizia l’esecutore materiale o il mandante.
Le indagini, riaperte a seguito di questa inattesa collaborazione, si concentrano ora sulla validità e sui riscontri alle accuse mosse contro Pierino Pellegrino. L’epilogo di questa vicenda potrebbe rappresentare un ulteriore, seppur tardivo, colpo alla rete di omertà della criminalità organizzata.