‘Ndrangheta – Processo “Andromeda”, 33 condanne alle cosche. Tre gli ergastoli


33 condanne, di cui 3 all’ergastolo, e 6 assoluzioni. Si è concluso così il processo scaturito dall’operazione Andromeda nei confronti degli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. A pronunciare la sentenza il giudice del Tribunale di Catanzaro, Giulio De Gregorio. Il 14 maggio 2015 era così stata colpita una cosca, quella degli Iannazzo e Cannizzaro-Daponte che non era ancora stata toccata da provvedimenti giudiziari e in manette erano finiti decine di esponenti di spicco delle consorterie attive nel comprensorio di Lamezia Terme, oltre ad alcuni imprenditori ritenuti dall’accusa collusi con la cosca operante nella zona di Sambiase. Una vasta operazione antimafia, quella denominata “Andromeda” coordinata dalla Dda catanzarese allora diretta dal procuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo e condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro allora diretta da Rodolfo Ruperti e dalla Dia di Catanzaro con la partecipazione anche della Guardia di Finanza, giunta al termine di un’attività info-investigativa durata oltre due anni.

Oggi è arrivata la sentenza di primo grado davanti al Tribunale di Catanzaro per gli imputati accusati, a vario titolo, dalla Procura distrettuale, di associazione mafiosa, omicidi, lesioni personali, detenzione illegale di armi, estorsioni, ricettazione, danneggiamento e intestazione fittizia di beni. I tre ergastoli sono stati inflitti a Bruno e Alfredo Gagliardi e ad Angelo Anzalone. Le altre condanne emesse vanno da un massimo di 30 anni, per Vincenzo Torcasio, detto “‘u Giappone”, ad un minimo di quattro mesi. Tra le persone condannate anche l’imprenditore lametino Claudio Scardamaglia, attivo nel settore della grande distribuzione, al quale sono stati inflitti 11 anni. 


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