‘Ndrangheta – Relazione semestrale della Dia, ecco chi comanda nel soveratese


La Direzione investigativa antimafia ha pubblicato la nuova relazione sulle attività portate avanti nel primo semestre del 2019.

Nel basso versante jonico soveratese si conferma la presenza della cosca dei GALLACE di Guardavalle, con ramificazioni sia in Lombardia che nel Lazio, come meglio accennato nei capitoli riguardanti le due regioni. Nel periodo in esame la cosca è stata interessata dagli esiti dell’operazione “Last Generation” del 24 giugno del 2019, che ha portato all’arresto di 24 persone, con il coinvolgimento di molte donne ed anche di minori, contigui agli stessi GALLACE, con l’accusa, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (pluriaggravata, oltre che dal metodo mafioso, anche per aver indotto minorenni a commettere il reato) e al porto illegale di armi da fuoco.

Oltre a rifornire di stupefacente l’area del soveratese, il sodalizio faceva arrivare importanti quantitativi di cocaina nelle piazze di spaccio del milanese e del maceratese. È stato, inoltre, accertato che i proventi del narcotraffico venivano reimpiegati e riciclati anche all’estero, in particolare in Austria, dove operava un soggetto legato all’organizzazione.

Oltre alla famiglia GALLACE di Guardavalle, a Soverato e nei comuni limitrofi continua ad operare la cosca SIA-PROCOPIO-TRIPODI.
Nei comuni di Chiaravalle e Torre di Ruggiero, area delle Preserre, risultano operanti le famiglie IOZZO-CHIEFARI. Le famiglie CATARISANO-ABBRUZZO-GUALTIERI-COSSARI insistono sui comuni ionici di Borgia e Roccelletta di Borgia, mentre nella zona di Vallefiorita e aree limitrofe risultano operativi i TOLONE-CATROPPA. Le famiglie PANE-IAZZOLINO e CARPINO-SCUMACI-BUBBO165 sono attive nella zona nota come Presila.