Nella Giornata Mondiale in ricordo delle Vittime della Strada: la famiglia Schiavello chiede giustizia per Roberto


«Vogliamo giustizia per Roberto». Non c’è stato nulla da fare, il 5 luglio del 2016, per salvare la vita di Roberto Schiavello, di 31 anni. Annita Cocciolo era a bordo della sua auto, quando ha invaso la corsia opposta, travolgendo la moto sulla quale viaggiava Roberto Schiavello, residente a Soriano Calabro, in Provincia di Vibo Valentia. Roberto è morto sul colpo, dopo essersi schiantato contro l’auto.

I famigliari, in occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della strada (WDR), che viene osservata la terza domenica di novembre di ogni anno, chiedono giustizia.
La giornata è un momento di ricordo e riflessione, che viene dedicato ogni anno alle vittime di incidenti stradali ed ai loro familiari, proclamato per la prima volta dall’ONU nel 2005, per contribuire al cambiamento delle abitudini negative degli automobilisti.

La sicurezza stradale è uno dei maggiori problemi che i paesi europei, e nel nostro caso la Calabria, devono affrontare. In base ai dati ISTAT, pubblicati il 26 ottobre 2017, nel 2016 si sono verificati in Calabria 2.851 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 117 persone e il ferimento di altre 4.868. Rispetto al 2015, sono aumentati sia gli incidenti (+4,3%) che i feriti (+3,6%), con incrementi percentuali molto superiori a quelli rilevati nell’intero Paese (rispettivamente +0,7% e +0,9%). Il numero di vittime della strada ha un trend opposto a quello nazionale: in Calabria si registra un aumento del 24,5% mentre in Italia si registra un calo del 4,2%.

Per i genitori ed i fratelli di Roberto non si può descrivere il dolore che si prova nel perdere una persona cara; tutto finisce in un secondo, una vita si spezza, tanti progetti si infrangono, non c’è neanche il tempo di un ultimo saluto.
Non si può continuare la propria vita non pensando al male provocato da questo incidente e dall’atteggiamento omertoso della responsabile, che non ha mai chiesto scusa e non si è mai pentita della tragedia che ha creato. Come fa a vivere sapendo di aver negato la vita a un giovane così solare, descritto da tutti i cittadini e dal Sindaco Francesco Bartone come un “bravo, rispettoso e affabile ragazzo”, come “un ragazzo modello”?
Vogliamo ricordare le parole del primo cittadino su un suo ricordo personale: “veniva sempre al Municipio, garbato, e offriva le sue esperienze e collaborazione per qualsiasi iniziativa culturale e non solo. Credo che con la morte di Roberto aveva insistito il Sindaco, commosso, all’indomani dell’incidente siamo tutti più poveri, poveri di un cittadino modello”.

Nella Giornata dedicata alle vittime della strada i familiari chiedono a tutti “Una preghiera affinché l’unica pace possibile, quella che deriva dalla verità e dalla giustizia, venga finalmente concessa a noi familiari di Roberto e a tutte le persone che lo conoscevano”.

 


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