“Nella memoria di Giovanni Paolo II”: l’evento nato a Catanzaro su Rai Uno


L’evento prodotto dalla Life Communication in collaborazione col Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia  

gareri e frisinaLa speranza comunicata ai giovani detenuti attraverso l’opera e la testimonianza del Santo Papa, ricordati nell’anno del Giubileo straordinario della misericordia. E’ stato anche questo il messaggio lanciato nei giorni scorsi dall’evento televisivo “Nella Memoria di Giovanni Paolo II”, nato a Catanzaro, promosso dalla Life Communication, e andato in onda su Rai Uno poco dopo la mezzanotte registrando gli ascolti più alti, tra le reti Rai, nella specifica fascia oraria. Una edizione che si è aperta con una riflessione tra il conduttore dell’evento Domenico Gareri ed il giornalista Renzo Magosso sul perdono testimoniato da Giovanni Paolo II nei confronti del suo attentatore Ali Agca e condiviso oggi specialmente con i giovani detenuti impegnati a vivere un percorso di riscatto e reinserimento sociale. Dopo aver fatto tappa negli istituti penitenziari di Palermo e Napoli, l’evento quest’anno ha lasciato il percorso nelle carceri minorili per  dedicare al Giovanni Paolo II una edizione nella città  della Santa Sede e ha avuto come location d’eccezione il Teatro Ghione di Roma mantenendo  continuità con il percorso di collaborazione avviato con il Ministero della Giustizia – Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità. La manifestazione, caratterizzata da significativi contenuti socio culturali ed evangelici, ha ricevuto quest’anno anche il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione della Santa Sede che si è unito a quello della Conferenza Episcopale Italiana – Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali, della Fondazione Giovanni Paolo II-Centro documentazione e studio del Pontificato e della Camera di Commercio di Catanzaro, città in cui il progetto ha avuto origine.

premio banfiIdeato e scritto da Domenico Gareri, autore e conduttore televisivo, insieme a Mariella Manna, Antonio Macrì, Rita Milito, Luca Marino e Simone Bertuca, con la regia di Giulio Di Blasi, “Nella Memoria di Giovanni Paolo II” è stato arricchito da performance artistiche e testimonianze di noti personaggi del mondo delle istituzioni, della cultura e dello spettacolo le cui parole hanno lasciato un segno indelebile. La serata – presentata da Gareri e dalla cantante e attrice Rosalia Misseri – è stata scandita dalle emozionanti note dell’Orchestra Fideles et Amati e del Coro della diocesi di Roma e del coro di voci bianche dell’Ars Canto “Giuseppe Verdi” di Parma, diretti dal maestro mons. Marco Frisina, collaboratore di Giovanni Paolo II che per decenni ha musicato oratori, messe e inni per la sua liturgia pontificale.

Durante l’evento è stato consegnato il premio “Nella memoria di Giovanni Paolo II”, realizzato dal maestro orafo Michele Affidato, all’attore Lino Banfi, per aver coniugato l’impegno artistico con la solidarietà, che ha ricevuto il riconoscimento dal presidente del coro dell’Unione Italiana dei Ciechi di Catanzaro, Luciana Loprete. Il “nonno d’Italia” ha ricordato la gioia della carezza ricevuta dal Papa in occasione di un’udienza privata e immortalata in una foto che considera “il suo piccolo Oscar”. Don Antonio Tarzia, autore e scrittore già nella direzione delle Edizioni San Paolo, ha consegnato un altro premio a mons. Pawel Ptasnik, della Segreteria Polacca della Santa Sede e già collaboratore di Giovanni Paolo II, per l’attività di comunicazione portata avanti per tenere viva la memoria di Wojtyla: “Sono stati i dieci anni più belli della mia vita – ha commentato – e per me è un dovere testimoniare la sua importante opera”. La cantante e atleta d’eccezione Annalisa Minetti – alla quale l’artista Giuseppe Siniscalchi ha donato una propria opera – ha poi regalato un altro momento emozionante nel raccontare il messaggio di fede ricevuto dal Papa dopo aver vinto alle Paraolimpiadi: “Lo sport – ha detto – rappresenta un prezioso mezzo di comunicazione e strumento di riabilitazione sociale per tutti quei giovani a cui bisogna dare una seconda opportunità”. Il rocker cattolico Roberto Bignoli, sulle note di “Non temere”, ha rivolto poi un messaggio di condivisione volto ad aprire le porte del cuore e a tenere lontana ogni paura. Ad arricchire la serata sono state le letture “emozionali” a cura dell’attore Giacomo Battaglia e i contributi video di Giorgio Albertazzi, Lorella Cuccarini e Chiara Amirante di “Nuovi Orizzonti”.

Durante la serata ha preso la parola anche il Capo del Dipartimento della Giustizia Minorile, Francesco Cascini, il quale ha sottolineato gli importanti sforzi profusi per sostenere il percorso di rieducazione e reinserimento lavorativo dei giovani detenuti. “Il nostro obiettivo – ha commentato – è quello di fare in modo che le pene possano essere scontate al di fuori degli istituti e sul territorio stimolando comportamenti attivi per riparare gli errori commessi”.  Il Sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, ha, invece, evidenziato che le problematiche dei minori devono essere al centro dell’attenzione dell’intera società civile: “Un carcere realmente aperto deve essere volto all’integrazione – ha detto – per far conoscere questa realtà a tutta la comunità ed essere pronti all’accoglienza”.

A dare un valore aggiunto ai significati sociali ed evangelici della manifestazione sono stati, inoltre, i riconoscimenti consegnati al prof. Augusto Roccucci, in rappresentanza della comunità di S.Egidio, premiato da mons. Antonio Ciliberti – arcivescovo emerito dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace con cui prese vita l’evento nel 2005 assieme a Gareri e a colui che quest’ultimo definisce suo maestro, Daniele Piombi – per l’impegno profuso nella promozione della cultura del dialogo e della pace, mentre il cantautore Franco Fasano ha consegnato un altro premio ai danzatori sordi che si sono esibiti sulle coreografie di Ambra Bianchini. “Grazie all’attenzione e alla sensibilità riconfermata per il terzo anno consecutivo dai professionisti del servizio pubblico – ha affermato Domenico Gareri – abbiamo potuto lanciare un messaggio di speranza per chi è impegnato a vivere un percorso di rieducazione e di riscatto sociale. Una mission che vede unite le diverse voci della società civile, del mondo delle istituzioni laiche e religiose e dell’associazionismo in un percorso dal notevole significato sociale ed evangelico che ha bisogno di essere diffuso e trasferito”.


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