S.E PREFETTO DI CATANZARO
SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI CATANZARO
A TUTTI I CITTADINI DI SATRIANO
I consiglieri comunali di minoranza, nelle persone dei Sigg. CORASANITI Vittoria, BASILE Giuseppino, DROSI Fortunato e MAIDA Francesco, premesso quanto accaduto nel Consiglio Comunale del 22.09.2025, nel quale ad opera di una incauta maggioranza è stato dato luogo ad approvazione di una deliberazione consiliare avente ad oggetto: “partecipazione ad asta pubblica per acquisto immobile – Procedura esecutiva RGE 974/1996 (Tribunale di Catanzaro) e contestuale variazione dei bilancio”.
Il Consiglio Comunale è stato convocato per deliberare con segretezza e con urgenza, avvalendosi, inopinatamente, del disposto normativo di cui all’art. 43, 2° comma, del D. Legislativo 18.08.2000.
L’atto deliberativo è stato votato da una maggioranza assolutamente silenziosa, come sempre, che ha disposto la partecipazione del Comune di Satriano ad una asta pubblica dormiente, iscritta al ruolo del Tribunale già dal 1996 ed andata sempre deserta, quindi per assoluto difetto di partecipazione di concorrenti.
La partecipazione all’asta giudiziaria è finalizzata all’acquisto di diverse particelle di terreno, già asservite ad una lottizzazione convenzionata, mai giunta a buon fine, rispetto alla quale sono state sempre rilevate, (ancora presenti) criticità a carattere edilizio – urbanistico.
L’acquisto delle particelle in questione sarà utile alla realizzazione del porto – canale (Satriano / Soverato), per il quale è stata semplicemente approvata una idea progetto, che, giuridicamente, ha costituito una situazione di vincolo per i predetti appezzamenti di terreno, nel senso che restano asservite alla costruzione dell’enorme opera per cinque anni, con aggravio economico per l’ente che ha disposto il vincolo.
La realizzazione del porto, con tutti i nostri buoni auspici, comporterà una rilevante spesa di 120 milioni di Euro, somme che ad oggi non trovano nessuna copertura finanziaria.
I consiglieri firmatari, presenti alla seduta consiliare, hanno, vivacemente, protestato, assicurando il voto contrario, avverso la determinazione di segretezza della seduta consiliare, rispetto alla quale alcuni cittadini sono stati di fatto impediti di fare ingresso nei locali comunali per assistere ai lavori del consesso, che doveva essere pubblico e successivamente anche nel merito dell’operazione, insensata, del Comune, per i motivi che seguono.
Tali proteste hanno generato un clima di forte tensione all’interno del Consiglio Comunale, al punto da essersi registrato uno scontro dialettico, molto accesso, con il consigliere Drosi, che, per protestare e reagire contro l’impossibilità di svolgere un pacifico intervento, obiettivamente contrastato, è stato costretto ad abbandonare la seduta.
a) Per quanto attiene alla segretezza della seduta consiliare, con interventi di tutti i consiglieri di minoranza, è stato messo in evidenza l’illegittimo richiamo all’art. 43 del D.Lgs 267/2000, poiché non ricorreva nessun presupposto di fatto per l’adozione della procedura segreta, assolutamente utile quando il Consiglio è chiamato a tutelare la riservatezza di persone, gruppi o imprese, previa deliberazione del consiglio stesso a maggioranza assoluta, su richiesta motivata del Sindaco o del Presidente del Consiglio stesso, nel rispetto di una effettiva esigenza di riservatezza. È stato rilevato dai consiglieri dissenzienti che non è sufficiente una presa di posizione del Sindaco o del Presidente sui motivi della segretezza, essendo richiesto un atto motivato del proponente ((Sindaco o Presidente del Consiglio), che faccia riferimento alla asserita effettiva tutela di riservatezza e non invece un mero punto di vista del Sindaco, espresso nella discussione consiliare, privo di pregio giuridico. Si è, altresì, osservato che la questione di segretezza della seduta deve essere iscritta all’ordine del giorno e votata preventivamente. Nel nostro caso, come si è detto, il Sindaco si è limitato ad esprimere un parere sulla necessità di segretezza della seduta, indipendentemente da un atto scritto che si richiedeva, a cui in modo corale ed abusando dell’interpretazione normativa, si è associato, come solitamente avviene, a maggioranza il consiglio comunale. Il Sindaco si è limitato a spiegare che la segretezza era giustificata dalla necessità di precedere eventuali malintenzionati che avrebbero potuto formulare l’offerta di acquisto dei terreni. La giustificazione si è rivelata fallace ed assurda, oltre che in contrasto con le fonti normative che la prevedono, di una giurisprudenza amministrativa (TAR e CONSIGLIO DI STATO) e di una assenza di previsione regolamentare del Comune di Satriano, che si limita a prevedere la seduta segreta, in difetto di una esplicitazione dei motivi, per i quali deve essere adottata. Per concludere sulla questione, si è detto che è ridicolo ipotizzare che un privato avrebbe potuto anticipare il Comune nel formulare proposte di acquisto dei terreni, considerato che la procedura è in vita dal 1996 e non ha mai destato l’interesse di nessuno.
b) Quanto al merito dell’operazione, è stato detto e risulta verbalizzato, che i consiglieri firmatari della presente nota, elevando vibrate proteste, hanno rappresentato che l’assunzione di un mutuo, di una rilevante cifra di un milione e mezzo di Euro, con la Cassa DD.PP o altro istituto finanziario, a limite della capacità di indebitamento del Comune di Satriano, sarebbe stato fonte di guai per l’ente o quanto meno di notevoli difficoltà, anche in considerazione del dato contabile di una rilevante cifra di oltre € 100.000,00 da sottrarre al bilancio comunale per l’ammortamento, quindi per la restituzione della somma mutuata, a detrimento quindi della qualità dei servizi comunali. Oltre l’estrema difficoltà finanziaria, vi è da dire ed è stato più volte ribadito, a più riprese, che se l’operazione di realizzazione del porto non si realizzerà l’indebitamento si rileverà, oltre che costoso, sarà anche inutile, poiché improduttivo di altri vantaggi per l’ente, poiché quelle terre non sono idonee per altre valorizzazioni, tanto meno quella della decantata (in consiglio comunale) della finalità urbanistica, da sempre contestata e censurata.
I consiglieri comunali, consapevoli dell’importanza dell’operazione hanno interessato il Prefetto di Catanzaro ed il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, affinché provveda il Rappresentante del Governo a porre in essere tutte le iniziative per la revoca dell’atto amministrativo illegittimo ed il titolare dell’azione penale ad avviare una indagine al fine di ricercare elementi di contrasto con la legge.
Satriano, lì 20 ottobre 2025
I consiglieri comunali VITTORIA CORASANITI – BASILE GIUSEPPINO – DROSI FORTUNATO E FRANCESCO MAIDA.