Notizie dai megaliti di Nardodipace


Turismo culturale a Nardodipace

Indagini scientifiche a livello universitario concludono che i megaliti di Nardodipace sono emergenze naturali e naturalmente modellate dagli agenti atmosferici. Si aspettavano da vent’anni, e sono arrivate, le indagini scientifiche geologiche.

Perché vent’anni? Ma perché nel frattempo sui megaliti si abbatté una tempesta tipicamente calabrese, quella della storiografia patacca! Arrivò qualcuno a inventarsi che erano i Pelasgi; in compagnia di qualcun altro che li dichiarò i Lestrigoni dell’Odissea.

Una fantasticheria protostorica, un soggiorno di Pitagora, una sede di cavalieri bruciacchiati, un nonno barone e uno sbarco di Ulisse sapete bene che in Calabria non si negano a nessuno!!! Il buffo è che c’è anche sempre qualcuno, no: ci sono tantissimi che ci credono. Accadde così che le analisi serie sui megaliti vennero ritardate di due decenni e passa. Ora ci siamo, quanto alle analisi geologiche, e non è su questo che intendo affacciare osservazioni.

C’è che vent’anni fa io chiesi, invano, di essere aiutato con notizie cui mi si fece vago cenno:

– le leggende popolari, che in qualche modo ammantavano il luogo di timore sacro; e c’è a Nardodipace una tradizione magica: “Il mago di Nardodipace” è un valido romanzo di Francesco Pungitore;

– la toponomastica, che può dare interessanti indizi, se la si sa leggere.

E infatti, se le indagini universitarie hanno dimostrato che i megaliti sono, geologicamente, solo naturali e non opera di uomini, nulla ci dicono (e non è loro compito) per affermare o negare che quelle emergenze siano state oggetto, nei secoli, di attenzione, o persino di venerazione.

Accade spessissimo che una leggenda popolare divenga vera perché narrata di generazione in generazione. Quelle che non sono vere mai, sono le leggende dei dotti: come Ulisse eccetera.

Ah, dimenticavo: c’era stato un momento di turismo culturale, per i megaliti, con qualche vantaggio per la non certo fiorentissima economia locale.

Forse non è finita, la ricerca?

Ulderico Nisticò