Con un evento dedicato a chi è partito, ma anche a chi è rimasto e a chi alimenta il desiderio del ritorno.
La Calabria è stata e continua ad essere terra di emigrazione: si calcola che fuori Regione vivano oltre 10 milioni di calabresi/calabro-discendenti. Nel 2022 oltre 3 mila calabresi hanno cancellato la loro residenza all’anagrafe.
Emigrazione che ha colpito anche i 18 comuni calabresi che si sono uniti in forma aggregata. Tanto è vero che, oggi, Argentina, Canada, Usa, Svizzera, Germania, Australia, Francia, Brasile, Uruguay, Lombardia, e Roma ospitano comunità originarie dei 18 comuni, che spesso superano il numero degli abitanti che vivono nel comune di origine, ma che restano profondamente legate al luogo d’origine, del quale conservano quegli elementi identitari che costituiscono le radici comuni: cibo, feste religiose, lingua.
Questo è il dato da cui parte il progetto per riproporre un nuovo volto della Calabria, per inseguire un nuovo modo di essere comunità, un modo nuovo che metta insieme partiti e rimasti, nuovi arrivi e ritornanti.
In questa direzione si muove il programma che il 27 a Badolato vivrà più momenti, grazie ad una manifestazione realizzata dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Nicola Parretta.
Ad aprire la giornata Spartenze, cunti e canti, una lectio-performance per ritornanti, spartiti e restati che avrà al centro testi di spartenze e di restanza, d’emigrazione e di ritornanza. Al centro soprattutto i testi di Giuseppe Sommario che, dialogando con Caterina Mannello, condurrà gli spettatori dentro la vita, le storie delle comunità italiane all’estero.
Allo stesso tempo, sarà anche un viaggio nei tanti paesi dell’Italia interna svuotati dalle tante partenze. Sarà una sorta di viaggio delle radici inverso, durante il quale ci si interrogherà sul tema delle radici, su cosa chiamiamo identità, appartenenza, nostalgia di casa.
Sarà un racconto corale per capire come rimasti, spartiti, nuovi arrivi e ritornati possono fondare un nuovo modello di comunità. Ad alternarsi al racconto, le letture di Caterina Mannello, e le musiche e i canti legati alle Spartenze e alla Ritornanza eseguiti da Roberto Giglio, Piero Frascà, e Francesca Chiera. A fare da sfondo alla lectio-performace i dipinti di Roberto Giglio, pittore ed artista badolatese.
La manifestazione sarà, altresì, caratterizzata da una visita alle ore 20:30 di Palazzo Gallelli con la sua Mostra Fotografica “Rughe. Memorie di una Generazione” di Pino Codispoti, inaugurata lo scorso 06 Luglio proprio nella giornata inaugurale del festival “Nuovi Radicamenti”. A seguire, la Pro Loco Badolato APS con Guerino Nisticò e Italea Calabria con Serena Franco, assieme ai giovani operatori del progetto territoriali “We’re South/Siamo Sud Insieme”, accompagneranno i visitatori in una passeggiata narrante tra le viuzze del borgo per un interessante ed itinerante “Laboratorio delle Radici”.
La serata si concluderà con lo spettacolo teatrale, a cura del Comune di Badolato e di alcune associazioni locali, in dialetto “Tempu passa…e tuttu torna”, elemento identitario massimo, che si svolgerà in Piazza Castello a partire dalle ore 21:30.