Oliverio e i due anni di nulla


 Il riassunto dell’autoelogio di Oliverio è che Oliverio è bravo e quelli di prima no; e che “inizia” la ristrutturazione della macchina burocratica. Inizia, dopo due anni! Fine della trasmissione, e di concreto, di fatti, zero spaccato. Ovvero, ai primi del 2017 è lo stesso libro dei sogni del 2014. Oliverio è il nulla esattamente come A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G. Rhodio, D. Veraldi, G. Nisticò, B. Caligiuri, L. Meduri, G. Chiaravalloti, A. Loiero, G. Scopelliti e Stasi, e lo stesso Oliverio in veste di assessore. Un solo caso effettuale, un solo esempio di un minimo di progresso della Calabria, non si è sentito: solo chiacchiere e distintivo!
 I sindacati, che avevano affacciato giorni fa qualche timida obiezione, oggi inneggiano a Mario.
 L’opposizione… opposizione? Ma non facciamo ridere! Il centro(destra) diviso in due gruppi in una sola cosa è concorde: mettersi a pecorone di fronte a Oliverio. Sfido, ma con scarsa fiducia, la Ferro a muovere la lingua almeno lei.

 I giornalisti presenti nemmeno si sognano di rivolgere qualche domanda imbarazzante alla Giunta di Alto Profilo; e così vedrete i loro giornali.

 L’opinione pubblica? Silenzio come le cicale a sud del Cecino, secondo Strabone: e dico università e scuole e scrittori e fiaccolatori antimafia segue cena; tutti indistintamente muti.

 Siccome ognuno piange i guai suoi, io piango quelli della cultura: una categoria umana del tutto ignota a Oliverio, Viscomi e roba del genere.

Ulderico Nisticò


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