Oliverio, il candidato unico alle regionali


 Se avessimo dovuto votare nella festa di san Martino, la Calabria si sarebbe trovata a votare per un candidato unico; e non perché siamo in Nord Corea o in qualche altro superstite paradiso comunista, ed è obbligatorio votare per uno e basta, ma perché ce n’è uno solo, e non ce ne è un altro. E lo so che entro il 26 gennaio i candidati spunteranno come le lumache dopo la pioggia, ma oggi, 12, il candidato è davvero uno: Oliverio. Il quale Oliverio non è portatore di una persona velleità, bensì è alla testa di un bel po’ di gente, e non raffazzonati o gli ultimi arrivati. Abbiamo perciò non solo un candidato, ma parecchi sostenitori e, immagino, una bozza di lista. Tutto il resto, è noia.

 Il PD, che in Calabria è commissariato, sa una sola cosa, ed è che non vuole Oliverio; e nemmeno lo manda a dire tra le righe, ma il commissario, che mi pare si chiami Costanzo, campano, informa il mondo che il PD non vuole Oliverio del PD; e se Oliverio insiste, lo caccia dal PD.

 Il PD… o quello che ne rimane. Come leggevate sopra, una grossa fetta della sinistra sta con Oliverio, quindi contro il PD; mentre parecchi, tra cui Magorno che del PD fu segretario regionale, sono passati renziani. Insomma, il PD si agita ma non esiste.

 Non esiste e non ha nomi. Si mormora Viscomi, ma ricordiamo tutti che fu, inutilmente, vice di Oliverio; e, deputato da un anno e mezzo, si è rivelato parimenti inutile; e comunque non lo voterebbe (quasi) nessuno.

 Il renzismo, micio micio, dilaga; e non solo a sinistra, ma fa l’occhiolino anche a Forza Italia.

 Commissariata è anche la Lega, nella persona del bergamasco Invernizzi: questa è l’unica notizia degna di considerazione, visto che, arrivato con nordica efficienza, egli si è subito incalabrito; e, a parte distribuire nomine sulla carta, l’Invernizzi e la Lega non hanno manifestato, finora, il benché minimo sussurro nei confronti degli immani problemi della Calabria, e di eventuali soluzioni. Insomma, l’Invernizzi ha imparato subito la più radicata delle filosofie calabresi: “poi vidimu”. Egli dunque della Calabria non sa nulla; e nemmeno ha il buon senso di chiedere informazioni a chi ne sa.

 Salvini dice che non vuole Mario Occhiuto, e con un mucchio di buone ragioni; ma non per questo ne ha un altro. Quanto a proposte ed idee, anche Salvini è “vedremo”, poi.

 Insomma, la Lega sbancherà in Calabria come altrove; ma, in Calabria, non saprà perché: un superenalotto con due euro, 02.

 Berlusconi, sempre geniale, ribatte che, se non volete Mario, ecco Roberto Occhiuto. Per evitare accuse di bieco sessismo, bisognerebbe accostare ai due fratelli anche la sorella, ma l’hanno condannata al gabbio. Leggeteli, i giornali.

 I suoi amici di Forza Italia sono stati i migliori amici di Oliverio; e non sono credibili manco se dicono che oggi è martedì.

 Nel 2018, i 5 stelle ottennero in Calabria il 47% e un oceano di deputati e senatori, ex Vono inclusa. Costoro, con la sola eccezione della Corrado ma solo per archeologia, sono stati più muti di un congresso di pesci. Ora vanno in cerca di miracoli e taumaturgi, gli stelluti, e vagano per le grotte del Monte Cucco per trovare un ignoto santo eremita sognato capace di prodigi e riportare la Calabria all’età dell’oro, come fecero nel 1294 con Pier del Morrone poi Celestino V; con i pessimi risultati che sappiamo… sappiamo, si fa per dire. Se io posso regalare consigli, non ci caschino, certi nomi di stimate persone! L’abbiamo già vista, la società civile: professori, giudici, vedove, farmacologi, poeti, antropologi…  

 A proposito, se in Umbria sono scesi dal 27% al 7, gli stellari in Calabria, nel caso migliore, passano al 12. Se la matematica non è un’opinione.

 Di Maio vuoi fare quella che una volta si chiamava la desistenza: non candida nessuno e aiuta il PD. Ma chi gliel’ha detto, a Di Maio che gli ex elettori 5 stelle voterebbero Zingaretti? O il suo ancora ignoto nome calabro?

 Ricapitoliamo, al 12 novembre l’unico candidato è Oliverio; con unica opposizione il PD. Ahahahahahah.

 Qualcuno chiederebbe “ma tu, Ulderico… ”. Io un voto conto, e, quello che dev’essere certo, non lo darò mai a riciclati di centro(destra). C’è sempre la campagna, per trascorrere il 26 gennaio in pace. Farà freddo, ma sempre meglio che votare sbagliato.

 Io qualche idea (solida, non sogni e intellettualistiche masturbazioni mentali) per la Calabria ce l’avrei, e lo sapete. Non chiedetemela ora in campagna elettorale, nessuno, né candidato né candidabili futuri. È tardi:  dovevate pensarci prima, tutti, sinistra e sedicente destra. E non vi accorgete improvvisamente che io sono un grande uomo di cultura, quando ve ne siete fregati tutti per anni; e via all’antimafia segue cena, ovvero prodotti tipici di Africo.

 Prima o poi, anzi a tempo giusto per fare danno a qualcuno, vi racconterò la vicenda boccaccesca del mio unico rapporto con la Regione!

 E chiudo con una rivelazione: per mia disgrazia, io sono troppo intelligente per farmi furbo.

Ulderico Nisticò