Un tragico incidente sul lavoro ha scosso la provincia di Como, dove un operaio calabrese ha perso la vita schiacciato da un blocco di cemento di oltre due tonnellate.
La tragedia si è consumata nella mattinata di ieri, gettando nello sconforto l’intera comunità e riaccendendo i riflettori sulla sicurezza nei cantieri.
La vittima Antonio Giuseppe Patitucci di 57 anni era originaria di San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza, e stava lavorando in un cantiere a Faloppio in provincia di Como.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dalle forze dell’ordine e dai soccorritori intervenuti sul posto, l’operaio sarebbe stato travolto dal massiccio manufatto di cemento mentre era intento in operazioni di movimentazione o posizionamento.
L’allarme è stato lanciato immediatamente dai colleghi, testimoni attoniti dell’accaduto. Sul luogo dell’incidente sono accorsi i sanitari del 118 con ambulanze e automedica, i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e il personale dell’ATS (Azienda di Tutela della Salute) per gli accertamenti di competenza. Nonostante i rapidi soccorsi, per l’operaio non c’è stato nulla da fare: l’impatto e il peso del blocco si sono rivelati fatali.
La dinamica esatta dell’incidente è ora al vaglio delle autorità. I Carabinieri hanno avviato un’indagine per ricostruire con precisione quanto accaduto e verificare l’eventuale presenza di negligenze o violazioni delle normative sulla sicurezza sul lavoro.
Si cercherà di capire se le procedure previste fossero state rispettate, se le attrezzature fossero adeguate e funzionanti e se ci fossero state inadempienze da parte di chi doveva garantire la sicurezza in cantiere.
Questo ennesimo incidente mortale sul lavoro ripropone drammaticamente il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, un’emergenza che in Italia continua a mietere vittime. Le statistiche sugli infortuni e i decessi in cantiere rimangono preoccupanti, nonostante le normative sempre più stringenti.
La morte dell’operaio calabrese in provincia di Como è un monito doloroso che impone una riflessione profonda e un impegno ancora maggiore da parte di tutti: istituzioni, aziende e lavoratori, affinché simili tragedie non debbano più accadere.