Operazione Malapianta: “Gratteri un morto che cammina, farà la fine di Falcone”


Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, «un morto che cammina», come Giovanni Falcone. Nei confronti del numero uno della magistratura antimafia catanzarese emergono riferimenti dagli atti dell’operazione «Malapianta».

Gratteri è considerato un profondo conoscitore delle dinamiche della ‘ndrangheta, in quanto magistrato, ma anche come autore di molti libri sul tema. Il procuratore, scrivono gli inquirenti, viene «esplicitamente menzionato in diverse registrazioni, indicato come l’artefice di una minacciosa azione giudiziaria e come colui il quale trattava, in prima persona, la gestione dei collaboratori di giustizia».

Gli indagati esprimono preoccupazione per la perseverante opera della magistratura e il magistrato, in una conversazione fra esponenti del clan Mannolo, viene apostrofato con parole ingiuriose (“questo è un figlio di…”).

L’intercettazione risale al 23 gennaio 2018, a parlare sono Remo Mannolo, figlio del boss Alfonso, e Franco Falcone. Alla conversazione partecipano una terza persona non indagata ed un’altra non identificata.


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