Operazione “Ostro”, lettera aperta di alcune Associazioni di Badolato


Abbiamo atteso un po’ prima di scrivere queste righe, per diversi motivi. In primis, metabolizzare quanto accaduto: la società civile badolatese è sconvolta e sconfortata in merito ai fatti dei giorni scorsi consequenziali all’operazione “Ostro” della DDA di Catanzaro, con le tante notizie giornalistiche rimbalzate dalla stampa regionale a quella nazionale.

Vogliamo partire da un assunto imprescindibile: non è compito nostro entrare nel merito della questione giudiziaria. Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura, che ancora esiste in Italia, e sappiamo svolgerà il suo lavoro, fino all’ultimo grado di giudizio, facendo luce su una questione, sicuramente, non bella e molto triste per tutta la comunità.

E anche un’altra cosa vogliamo dire, per onestà di pensiero: nel nostro meridione, come altrove, la ‘ndrangheta c’era e c’è, inutile nasconderlo. E con questo non vogliamo nasconderci dietro una rassegnazione ancestrale, anzi. È proprio partendo da questo presupposto che ne abbiamo preso e ne prendiamo convintamente e quotidianamente le distanze. Perché nel nostro meraviglioso paese, e questo lo vogliamo gridare con tutta la nostra forza, non tutto è ‘ndrangheta!

Badolato era e resta un piccolo paese con una grande storia popolare e di comunità, di lotte e di solidarietà che da anni porta avanti progetti di ampio respiro internazionale, di carattere sociale e turistico-culturale, totalmente estranei a dinamiche ‘ndranghetistiche, sempre pensate e messe in campo, nella maniera più libera possibile da gente libera, con il solo obiettivo di perseguire il bene comune.

Badolato è il paese che ha inventato un nuovo modo di fare accoglienza, il paese dove il profumo del mare si fonde con quello degli ulivi; è il paese dove le lotte popolari hanno portato ad avere scuole, presidi sanitari e strade. È il paese delle donne che hanno combattuto con, e forse più, degli uomini per affermare i diritti fondamentali.

È il paese dello “sciopero a rovescio”, dei contadini e dei pastori. È il paese delle “rughe” dove la vita di comunità si esprime con tutta la sua forza grazie ad un’autentica solidarietà sociale. È il paese dove molti non badolatesi hanno deciso di venire a vivere per ritrovare una dimensione più umana, accogliente e solidale. Un lavoro svolto pazientemente nel corso degli anni da tante persone che si sono messe in gioco con una visione ben precisa di Badolato e senza chiedere nulla in cambio, spesso rimettendoci di tasca propria, e del quale ora si stavano raccogliendo i frutti.

Ecco quello che vogliamo dire con forza. Badolato, nel corso della sua nobile storia, è stato più volte piegato, ma ha sempre saputo rialzarsi grazie all’operosità di chi ci crede ancora e nonostante tutto. Siamo pronti a relazionarci con la Commissaria Prefettizia, se lo riterrà opportuno, per parlarle dei progetti che avevamo ed abbiamo per il nostro paese e per augurarle buon lavoro. Perché questo è il nostro paese, noi siamo il nostro paese, ognuno è responsabile delle proprie azioni e noi non ci stancheremo mai di lavorare sempre e solo per il bene comune.

“Se tutto è mafia, niente è mafia. È evidente. Il limite della generalizzazione è nella banalizzazione che elimina le differenze, appiattisce il panorama e rende impossibili le distinzioni.” Lo ribadisce in un suo articolo Rosario Tornesello, giornalista e collaboratore accademico con la cattedra di Comunicazione, crimine e devianza dell’Università del Salento.

Firmato da:
Associazione Culturale “La Radice” APS;
Associazione Culturale Circolo Letterario “Nicola Caporale”;
Pro Loco Badolato APS;
A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli”.