Operazione “Rinascita-Scott”, arrestati anche l’avv. Pittelli e il sindaco di Pizzo


Politici, avvocati, commercialisti, funzionari infedeli dello Stato e massoni figurano tra gli arrestati della maxi operazione condotta all’alba dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia con il coordinamento della Dda di Catanzaro contro la ‘ndrangheta. Tra loro anche l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli e il sindaco di Pizzo Calabro Gianluca Callipo.

L’operazione “Rinascita-Scott”, che ha portato all’arresto di 334 persone, ha consentito agli investigatori di individuare e disarticolare gli assetti della ‘ndrangheta vibonese in tutto il territorio nazionale e all’estero facendo emergere cointeressenze con personaggi del mondo politico e dell’imprenditoria. Inoltre sono stati documentati summit di ‘ndrangheta finalizzati al conferimento di promozioni e di incarichi ad affiliati di rilievo. I carabinieri hanno così acquisito elementi di riscontro in merito alle formule rituali utilizzate dai sodali per l’assegnazione del grado di «tre quartino».

L’imponente operazione dei Carabinieri ancora in corso è frutto di articolate indagini durate anni, e oltre alla Calabria interessa varie regioni d’Italia dove la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardi, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata. Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria in collaborazione con le locali forze di Polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Catanzaro.

Nel blitz sono impegnati 2500 Carabinieri del Ros e dei Comandi provinciali che in queste ore stanno lavorando sul territorio nazionale supportati anche da unità del Gis, del Reggimento Paracadutisti, degli Squadroni Eliportati Cacciatori, dei reparti mobili, da mezzi aerei e unità cinofile.

Fra gli altri in manette sono finiti anche il boss di Limbadi Luigi Mancuso, il comandante della Polizia municipale di Vibo Valentia Filippo Nesci, Pasquale Gallone di Nicotera, Francesco Gallone, pure lui di Nicotera, l’imprenditore nel settore della ristorazione Gianfranco Ferrante di Vibo Valentia, l’imprenditore edile residente a San Calogero Antonio Prestia, Domenico Anello di Curinga, Agostino Redi di Limbadi, Emanuele La Malfa di Nicotera, Danilo Tripodi, impiegato del Tribunale di Vibo Valentia, Lello Tomeo di Nicotera, Salvatore Tulosai di Vibo Valentia, Vincenzo Mantella di Vibo, Leoluca Lo Bianco (detto “U Rozzu”, Michelino Scordamaglia, Salvatore Furlano, Domenico (Mommo) Macrì,

Domenico e Giuseppe Camillò, Carmelo D’Andrea (alias “Coscia Agnejiu), Giovanni D’Andrea, Antonio Lopez, tutti di Vibo Valentia, Giovanni Giamborino di Piscopio, Antonino e Michelangelo Barbieri di Pannaconi di Cessaniti, il boss Antonio La Rosa di Tropea (alias “Ciondolino”), Francesco La Rosa di Tropea (alias “U Bimbu”), Antonio Scrugli, fruttivendolo di Vibo Valentia, gli imprenditori Francesco e Carmelita Isolabella di Pizzo Calabro, Daniele Pulitano di Pizzo, Luigi Vitrò, Caterina Pettinato. Fra i destinatari della misura cautelare anche l’imprenditore nel settore abbigliamento (con negozio sul corso di Vibo Valentia) Mario Artusa.