Orrore in Calabria: “Mamma tiene il figlio legato a letto per 20 anni”


Il drammatico racconto di un medico di base: “Il giovane non sa parlare, non conosce né il linguaggio e né i segni, sembra un cucciolo di animale in un mondo sconosciuto”

Un ragazzo di circa 20 anni sarebbe stato tenuto immobilizzato a letto dalla propria madre per tanti anni. A raccontare questa storia drammatica a “il Quotidiano del Sud” è stato il dottor Cosmo De Matteis, medico di base di Paola.

Il sanitario afferma: “Vi voglio rendere partecipi di quello che ho visto oggi, che io stesso avrei avuto difficoltà a credere. Ho visitato un ragazzo di circa 20 anni, alto di aspetto bello, senza particolari patologie. Questo ragazzo ha vissuto sino a pochi giorni fa in un piccolo centro calabrese, ma come in un classico film dell’orrore è stato tenuto legato a letto con mani e piedi”.

“Pensate: mesi, anni in questo modo. Penserete chi mai potrà aver fatto atti così ignobili, incredibile: si tratta della madre. Sì, la madre. Non conosco i particolari, ma questa donna (non la chiamerò certo madre) per 20 anni ha tenuto in casa prima un neonato, poi un bambino, poi un ragazzo, sempre immobilizzato, senza ormai il controllo degli sfinteri, oggi col pannolone. In compenso la donna, abbastanza giovane, percepiva la pensione di invalidità del ragazzo per i suoi piaceri”.

Un racconto che lascia basiti: “Ancora non so come in un piccolo paese (ometto il nome volontariamente) i paesani non si siano resi conto di questo orrore in mezzo a loro, non so come i carabinieri siano giunti a conoscere questo dramma e portare in una struttura il ragazzo. Oggi abbiamo un essere che non sa parlare, non conosce né il linguaggio né i segni, sembra un cucciolo di animale in un mondo sconosciuto”.

“Un recupero anche minimo sarà un lavoro notevole per gli addetti ed anche lungo. Storie del genere io le avevo viste in qualche film, ma avere vicino un ragazzo che emette dei suoni al posto della parola, che non sa coordinare i propri movimenti, che necessita del pannolone, ma soprattutto che una mamma – la parola per me più bella al mondo – abbia perpetrato questo per venti anni, mi fa perdere ogni fiducia e certezza”.