Scrivevamo ieri – e molte altre volte prima – che gli enti locali non sono minimamente capaci di progettare la spesa del PNRR; e ciò vale per i tanti microscopici Comuni, ma anche per le Regioni, in particolare la Calabria. E ripeto per i sognatori, che senza progetti non arriva un centesimo. L’Europa non sta ad aspettare i comodi e le incertezze di sindaci immaginari, il cui massimo colpo d’occhio è la festa del paese con sagra della pasta… del supermercato.
Ottima idea, dunque, accentrare, come ieri ha deciso il governo. Metto le mani avanti: io sono per l’autonomia differenziata; ma non certo per l’autonomia di certi politicanti ignoranti e inetti passacarte, soprattutto a Sud, soprattutto in Calabria. Per ora, meglio un funzionario statale… che vedere volare via i soldi, come palesemente vorrebbe l’Europa per mandarli a qualcun altro. Fantasie? No, succede ogni anno dal 1970. Fonte, la Corte dei conti.
Ciò non toglie che i progetti vadano pensati e proposti anche da tutti noi. A Soverato, per esempio, eccone uno: tutte le vie cittadine sono percorsi di guerra zeppi di buche e toppe. E vanno non rattoppate, ma interamente rifatte. Servono soldi? C’è il PNRR, se lo si sa utilizzare.
Altre proposte? Fatele: ci sono tantissimi geni della cultura, a Soverato; e se non ci sono, li importiamo da fuori… per esempio, da Lamezia. Che c’entra Lamezia? Beh, leggete l’Albo pretorio.
Torno alla Regione, per avvertire che la sua politica culturale è, dal 1970, quasi zero; e non è migliorata nell’ultimo periodo. Esempio, il poco e niente dei Bronzi.
Ci sono progetti culturali? La Regione Calabria ne sollecita da chi sa e può? Ebbene, la cultura, detto in generale, può essere un’occasione immensa di spesa del PNRR. Purché sia cultura, non piagnistei e antimafia segue cena e luoghi comuni di veloci viaggiatori di secoli fa.
Ci muoviamo, o perdiamo i soldi europei?
Ulderico Nisticò