“Era una sera dell’anno 1720, alcuni contadini di S. Vito sullo Jonio ritornavano dal lavoro dei campi quando in una localita` di campagna denominata “MUROROTTO”, videro una luce in un foltissimo groviglio di roveti e cespugli che ricoprivano un muro mal ridotto dal tempo e dalle intemperie.
Estirpati quei pungenti arbusti, apparve un rude ed antico quadro raffigurante una leggiadra Madonna vestita di rosso ed ammantata di azzurro, portante sul braccio sinistro Gesu` Bambino e nella mano destra una fiaccola ardente.
Mani robuste si misero subito all’opera per distaccare il prezioso affresco ma inutilmente, riuscì nell’impresa un certo De Marco, muratore di Palermiti.
Quale paese però doveva avere il quadro? La proposta fu quella di deporre il quadro su un carro trainato da due giovenche e stabilire come sua dimora il luogo in cui si sarebbe fermato spontaneamente.
lIl carro oltrepasso` S. Vito, scanso` Cenadi, attraverso` Olivadi e Centrache e si fermó presso Palermiti, fra la viva ansia di quel popolo umile ẹ semplice. Tra lo stupore della folla, la Madonna della Luce aveva scelto Palermiti come Sua prediletta dimora.”
Questa è la seconda opera di grandi dimensioni realizzata dall’artista Cannistrà presso Palermiti a cura de l’associazione Il Covo. La prima, realizzata due anni fa, era ispirato alla leggenda della Madonna della Luce.