Perché tanti incidenti sul lavoro?


 Non ho dati esatti, però, attento come sono alle notizie, affermo che gli incidenti sul lavoro stanno aumentando di numero, e in modo pesante. Ogni singolo caso ha una sua precisa causa, e voglio sperare che s’indaghi da parte di tutti, e non solo dai magistrati e forze degli ordini, ma anche, anzi soprattutto da parte degli uffici competenti. Quando però i casi sono molti, allora non una somma di singoli avvenimenti, è un fenomeno sociale e politico. 

 Alcuni incidenti avvengono a danno di lavoratori dipendenti, e qui è ovvio che la responsabilità è dei datori di lavoro; ma anche tra lavoratori privati, e qui la responsabilità è personale. Secondo me, di controlli non ce ne devono essere molti! Draghi invoca “pene severe”: e siano, ma a patto che le pene siano certe, quindi che avvengano le ispezioni.

 Ogni cosa meccanica, per natura sua, ha bisogno di regolare manutenzione. E vorrei sapere quanti TIR, auto, autobus, trattori eccetera sono soggetti a reale e regolare revisione; o vanno in giro con motori usurati e gomme lisce. E figuratevi le macchine utensili e in grandi macchinari industriali!

 E vi siete accorti che tv e stampa danno sì la notizia dell’incidente sul lavoro o stradale, ma quasi mai tornano sull’argomento per dirci com’è andata la cosa? Anzi, generalmente, cala il silenzio.

 Se le industrie e i singoli non effettuano la manutenzione, non è per generica malvagità, ma, quasi sempre, per soldi che mancano; e la manutenzione costa.

 Ecco, dei famosi 191 miliardi EU promessi, di cui 25 in atto (parole, parole, parole… ), ne vanno spesi un bel po’ per rinnovare tutto il vecchiume, palesemente pericoloso, e che miete vittime.

 Spendere soldi, se fatto con intelligenza, mette in moto l’economia reale.

Ulderico Nisticò