Vivace e partecipato e’ stato il caffè letterario DolceAmaro, giunto alla sua decima edizione. A rendere interessante il dibattito è stato il tema del legame cultura scientifica e umanistica, oggetto del saggio “Scienza e letteratura a confronto”, edito da Gigliotti Edizioni, presentato al pubblico sabato 16 marzo, presso la caffetteria DolceaAmaro.
A conversare con gli avventori diversi esponenti della cultura lametina, tra cui la giornalista Lina Latelli Nucifero, conduttrice dell’evento, le autrici del saggio Antonietta Vincenzo e Antonella Mongiardo, i giornalisti Pasqualino Rettura e Antonio Chieffallo, l’esperto d’arte Salvatore Pinnarò, l’editore Francesco Gigliotti, la consigliera comunale Carolina Caruso, uomini di legge e intellettuali lametini.
A introdurre la tematica è stata Antonietta Vincenzo, che si è soffermata sulla scissione delle due culture, avvenuta come conseguenza della rivoluzione industriale, dopo millenni di unitarietà del sapere.
“Tuttora- ha affermato Vincenzo- la ferita provocata dalla separazione tra cultura umanistica e scientifica, anche se con fatica, si sta lentamente rimarginando. Mentre in passato, era più che altro il mondo letterario che si accostava al sapere scientifico, con importanti intuizioni da parte di poeti e letterati, oggi, invece, si assiste ad un’inversione di tendenza, con numerosi esempi di uomini di scienza che si sono avvicinati alla letteratura, trasferendo le loro conoscenze scientifiche nella narrativa, creando romanzi, racconti e trame di film di fantascienza”.
“In questo libro si compie un viaggio nel tempo- ha detto Antonella Mongiardo- dal mondo classico all’epoca moderna, alla ricerca dei legami più intimi tra la cultura letteraria e quella scientifica. Un sentiero ancora poco battuto, quello del rapporto tra scienza e letteratura, ma che la critica contemporanea ha iniziato a percorrere già da tempo, seguendo le tracce lasciate da Snow, Calvino e altri autorevoli autori”.
Diversi interventi hanno messo in risalto l’importanza di un sapere integrato che superi i vecchi steccati e confluisca in una cultura unitaria. In particolare, quello degli avvocati Consuelo Anania, Pino Spinelli, Enzo Visciglia. Il giornalista Antonio Chieffallo, autore del libro “Non vergognatevi di me”, è intervenuto sullo stretto legame tra arte e scienza, sottolineando, in particolare, il valore terapeutico dell’arte: “Importanti medici e ricercatori – ha detto- hanno ottenuto risultati positivi nella cura di alcune patologie oncologiche, proprio grazie all’avvicinamento dei pazienti all’arte”.
Pasqualino Rettura ha messo in risalto la funzione della letteratura in epoca moderna “perché- ha detto- in un’era, quale quella attuale, caratterizzata dalla velocità e dal progresso tecnologico, essa ci aiuta a rallentare, a frenare la corsa, a riflettere”.
Salvatore Pinnarò, docente di agronomia e appassionato di pittura, ha ricordato alcune opere emblematiche, come “La scuola di Atene”, di Raffaello, che simboleggia l’unitarietà tra diverse forme di sapere, umanistico, teologico, giuridico, filosofico. Lina Latelli Nucifero ha sottolineato il valore sociale del caffè letterario Dolceamaro: “Lo spirito è quello di ritrovarsi in compagnia di amici che condividono l’amore per la cultura- ha detto- Il caffè letterario l’abbiamo ideato con l’obiettivo di ricreare momenti di cultura e convivialità, veicolando il piacere della lettura”.
Idealmente presente, anche se lontano, il giornalista Antonio Barillà ha rivolto un suo saluto agli amici del caffè letterario: “Informazione e cultura garantiscono libertà, difendiamole per difendere i lettori. Buon lavoro ai giornalisti lametini da un giornalista lametino lontano”.