Presunti rifiuti radioattivi


inquinamento3b Infelice quel paese che ha bisogno di scandali! I controlli non si dovrebbero fare perché lo dice una trasmissione più o meno seria o in cerca di spettatori o alla moda; si dovrebbero fare sempre, ed essere resi ufficialmente pubblici.

 Comunque, quando li hanno fatti, hanno scoperto che a Montauro non c’è una sorgente di morte atomica. Se qualcuno non ci crede, richiami dall’Aldilà madame Curie e marito, e si faccia consigliare. Però non se ne venga con giocattolini…

 I rifiuti tossici da qualche parte esistono sotterrati o immersi: affermazione molto verosimile; ma ci sono in giro troppi scopritori di rifiuti tossici perché sia tutto vero: troppi Saviano, troppi Gangemi, troppe iene e troppi salvatori della patria, perché sia vero che ad ogni passo c’è un rifiuto velenoso.

 Anni fa, al largo di Amantea, si scoprì una nave “affondata dalla mafia”, e carica, dissero, di ogni genere di porcherie. Fine del turismo, fine della pesca in tutto il Tirreno. Poi la Marina mandò dei sommozzatori, i quali riferirono trattarsi di una nave “affondata” sì, ma dal nemico nel 1917, durante la Prima guerra mondiale. Poi la nave di Soverato: ve la siete scordata?

 Insomma, ci vuole un poco di sano scetticismo, se no ci beviamo tutte le panzane di questo e dell’altro mondo.

 Ma i tumori… E anche questo, non è che bastino un caso o più casi: bisogna vedere quanti e quali tumori, e se da porre o no in relazione con eventuali radiazioni e simili; e distinti per arco di tempo, età, condizioni… Insomma, spero esista un registro del tumori così organizzato. Se no, facciamo le statistiche come si misurano i turisti a Soverato: “’Ndava genti sup’o Lungomari”.

 Esempio illustre: Napoleone morì di cancro? A parte che non si sa, facciamo finta di sì. Contava 52 anni, un’età per l’epoca più che matura; e non erano certo moltissimi, nel 1821, quelli della sue età. Ebbene, la grandissima parte dei nati nel 1769 (o 68?), moltissimi, erano morti da tempo per ogni genere di cause, incluse le guerre napoleoniche; e non possiamo sapere se, raggiungendo i 52 anni, avrebbero contratto il tumore o altra malattia. Ovviamente, il relegato Bonaparte non fa certo statistica. Se invece si contano i casi negli ultimi dieci anni, in un determinato luogo, mantenendosi costante la popolazione… come vedete, devono intervenire parecchi fattori, perché una statistica si lasci prendere sul serio.

 Obiezione: ma le inchieste giornalistiche sono utili, spesso necessarie.  Sì, vero: ma c’è una deontologia non solo per ciò che si dice, ma per come lo si dice, con quale tono, con quali insinuazioni e sottintesi. Facile creare un caso, difficile smentire, e far dimenticare una notizia sbagliata.

 Il problema non si porrebbe, tuttavia, se l’opinione pubblica fosse sicura che si facciano sia le statistiche sia le indagini su radioattività e inquinamento in genere. È vero, ahimè, che non ne siamo proprio del tutto sicuri.

Ulderico Nisticò


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