Processato per aver causato un sinistro sotto l’effetto di alcol e droga, assolto!


Il sinistro autonomo risale al 17 giugno 2014, avvenuto tra i comuni di Isca sullo ionio e Badolato Marina.

Si conclude con una sentenza assolutoria piena il processo a carico di P.G. scaturito a seguito di un presunto sinistro avvenuto, secondo l’accusa, alle prime ore del 17 giugno del 2014 tra i comuni di isca sullo ionio e Badolato marina, quando il giovane veniva soccorso lungo la S.S. 106 con lesioni multiple.

Secondo la Procura si era trattato di un incidente autonomo, causato dall’alterazione psicofisica del giovane che improvvisamente perdeva il controllo del ciclomotore. il Giudice Monocratico di Catanzaro Dott. Rinaldi, all’esito della discussione finale, ha accolto le argomentazioni difensive sollevate dal legale di fiducia Massimiliano Stefanelli.

Diverse sono state le criticità dell’impianto accusatorio sottolineate dalla difesa del giovane imputato. In particolare sono state contestate le analisi del sangue effettuate in Ospedale, alla base dei due capi di imputazioni, per vizi formali e sostanziali. Difatti i prelievi, secondo la difesa, erano stati effettuati senza che al ragazzo fosse stato dato avviso dell’assistenza del difensore, aspetto fondamentale in casi analoghi che in mancanza, porta alla nullità delle stesse analisi e quindi alla loro potenziale inutilizzabilità nel procedimento.

Altro discorso invece è stato fatto per la contestazione della presunta sostanza stupefacente, assunta dal giovane, sempre secondo l’accusa, prima di mettersi alla guida del ciclomotore. Difatti la sostanza rilevata dalle predette analisi è risultata essere, secondo quanto accertato dalla difesa nel corso del procedimento, un componente di un sedativo iniettato in Pronto Soccorso al giovane, il quale si presentava agitato e non collaborativo per ricevere le cure del caso. L’elemento che ha portato però alla decisione favorevole per l’imputato è stata la testimonianza, chiesta dalla difesa nel corso del procedimento, di uno dei Carabinieri intervenuti sul luogo del presunto sinistro quella notte.

Il militare, infatti, dichiarava in udienza che non era stato possibile effettuare alcun rilievo riconducibile al presunto sinistro, giacche all’arrivo della volante il ciclomotore si trovava parcheggiato in un piazzale adiacente la carreggiata, il giovane si trovava sull’ambulanza per le prime cure e non vi erano elementi che potevano far presumere l’accadimento di un sinistro, né tantomeno che il ragazzo fosse stato alla guida del ciclomotore. Alla luce di tali importanti dichiarazioni il Giudice non ha potuto che assolvere il giovane perché il fatto non sussiste.