Punizione esemplare e pubblica vendetta


 Delle canaglie rubano materiale idrico, e causano danno all’intero territorio. Persino banale parlare dei disagi in cui versiamo ancora stamani 29, mentre scrivo.

Ora provate a immaginare il disastro che è piombato sulle attività e sul lavoro del sabato sera, unico momento di respiro in un’economia asfittica.

Spero in rapidissime indagini. E che tenga conto della specificità del materiale rubato: il rame, che è strategico, prezioso per la vita civile; e raro. Ciò aumenta la gravità del reato.

Avverto intanto chiunque di competenza e non che, in qualità di cittadino di Soverato, non intendo minimamente sentire chiacchiere ideologiche e sociologiche della domenica, e nessunissima forma di spiegazione e giustificazione.

Il furto dei tubi è stato un atto deliberato e con piena consapevolezza delle conseguenze e del male che sarebbe stato arrecato. Voglio dunque una pubblica vendetta.

Propongo perciò che chi di competenza lasci il buonismo ai temi in classe copiati dai ragazzi a seguito di traccia copiata dall’insegnante, e assuma provvedimenti severissimi e spietati, con tantissimi anni di galera e lavori forzati d’estate… senz’acqua da bere!

E dico ciò nei confronti dei ladri, è ovvio; però non dimentichiamo eventuali responsabilità dirette e indirette: si chiama “culpa in vigilando”, e qualcuno l’ha commessa. Qualcuno che non è un disperato dalla faccia patibolare: non so se sono stato chiaro.

E tutte le facce, patibolari o ben rasate, le voglio vedere pubblicate in tv e sui giornali, altro che privacy.

Ulderico Nisticò