Non è vero che ha votato il 43%: il conto lo fanno sommando gli elettori reali, cioè davvero residenti in Calabria, più 417.000 che effettivamente, e da generazioni, sono residenti in lontanissime zone del mondo, e di calabrese hanno appena un bisnonno. Urge un provvedimento: chi non vota per tre tornate, va depennato d’ufficio.
È vero però che molti effettivi calabresi e residenti in Calabria si trovano altrove per lavoro o studio, e non facilmente tornano per votare. Ebbene, in un tempo in cui con il telefono e una password si possono trattare affari di forti cifre di soldi, com’è che non si può, con lo SPID, votare presso un qualsiasi ufficio postale di Torino? Siamo nel 2025!
Ha vinto Occhiuto con una sostanziale ed evidente affermazione del centro; la destra, che è dominante su scala nazionale, va benino e non benissimo; la Lega se la cava.
In Calabria non c’è il destracentro ma il vecchio centrodestra: come sempre dai tempi dei vari G. Nisticò, G. B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti, J. Santelli e il primo Occhiuto. La destra calabrese non dà molti segni politici di vita.
La sinistra, o Campolargo che dir si voglia, fa tanto chiasso e altrettanto perde. Se potessi dare un consiglio gratis (tanto non lo accettano, anzi non lo capiscono!), consiglierei alla sinistra di studiare Carlo Marx, così ripassa… no, impara la differenza nettissima tra PROLETARI e SOTTOPROLETARI. La spiegazione, a pagamento: un caffè.
Per ora, riassunto: più insegue i sottoproletari, la sinistra, più perde. Ma sì, ve lo dico, con un proverbio calabrese che è un trattato di sociologia: “riccu ‘mpoverutu e povaru arricchisciutu”. I proletari sono quelli che lavorano e sudano, non quelli che scrivono poesie sul lavoro degli altri.
Occhiuto bis dovrà continuare le cose buone che ha fatte, e migliorare quelle ancora non fatte. A titolo di deformazione professionale e personale, attendo di sapere chi sarà l’assessore alla Cultura, se uno buono o il solito soprammobile e bambola Furga. Cultura, ragazzi, cultura seria, non piagnistei segue cena e cittadinanza onoraria di Belforte Marina. Belforte non c’è da secoli, però la cittadinanza onoraria al piagnone gliela danno lo stesso.
Lo stesso per il Turismo, che, parole a parte, è ancora quasi solo balneazione tra mezzo luglio e 25 agosto, mentre si può fare assai di più e meglio, con tutte le varianti così poco frequentate.
Eccetera, e alla prossima.
Ulderico Nisticò