Qualcosa sulle sardine


 

 Brutta cosa, la vecchiaia senza essere ancora rimbecillito; e potendo ricordare, non solo per la storia passata, ma per la mia esperienza, quanti movimenti giovanili nacquero e morirono sotto i miei occhi. E tutti ebbero, come anche nei secoli passati, una comune caratteristica: andare più avanti di apparati arrugginiti, e comodi seduti sulle poltrone.

 Prima che io nascessi, nel 1914, c’era un parlamento a stragrande maggioranza neutralista; e una fortissima minoranza interventista costrinse l’Italia ad entrare in guerra.

 Ai miei tempi, altri movimenti, per esempio quelli dei Sessantottini, non ottennero nessun risultato politico concreto; ma cambiarono notevolmente la mentalità dell’Occidente.

 Altri furono di fugace vita, e appena se ne lesse sui giornali: come i girotondini.

 Poste queste premesse, le sardine sono una sinistra che non si riconosce negli apparati di centrosinistra tipo PD, LeU eccetera. Voteranno PD, ma, rispetto a 45 milioni di elettori, il loro peso è quasi nullo.

 Importante può essere, a sinistra, la loro pressione ideologica… Ideologica in senso molto lato, vago, ma presente. Lasciamo stare i partigiani: sono sicuro che il 90% delle sardine ignora, per cattiva scuola, tutto quanto avvenne in Italia dall’8 settembre 1943 alla primavera del 1945; e magari il sardino crede che le truppe germaniche davvero “una mattina” abbiano invaso l’Italia; così, a caso. Ripeto, pessima scuola, in mano a professori altrettanto ignoranti dei fatti, e abbondanti di chiacchiere. Sorvoliamo.

 Quanto  al linguaggio, il loro non è molto diverso, quando cantano “Odio la Lega”; però “pretendono” che il loro “odio” sia “amore”. Forse qualcuno di loro ha letto Orwell?

 Il solo tema politico è che “pretendono” l’abolizione dei decreti Salvini sulla sicurezza. Bene, raccolgano 500.000 firme e chiedano un referendum abrogativo.

 Detto ciò, torniamo all’analisi delle sardine come movimenti che vanno avanti rispetto ai partiti della stessa area. Ripeto che i sardini voteranno PD, e perderanno le elezioni come il PD. Ma intanto mettono in crisi la sinistra ufficiale e strutturata.

 Magari si accorgeranno, i sardini, che il PD è un partito di potere, con uno squasso di indagati, come e anche più degli altri; e che è legato a filo quadruplo all’Europa intesa come apparato burocratico e tasse; e che il desiderio di ius soli, caro alle sardine, non è stato realizzato dal PD quando aveva la maggioranza schiacciante, segno evidente che non lo vogliono manco i compagneros!!!

 Che faranno? Escluso che divengano l’ennesimo partito di centrosinistra, qualcuno sarà candidato, e spiegherà ai sardini che “entra nel PD per cambiarlo dall’interno”; frase storica da me giù sentita dalle mie parti, solo che al posto del PD c’era la DC.

 Qualcun altro sarà assunto in RAI, o in ente parastatale. Sì, con i sessantottini di sinistra, e anche qualcuno fascista, fecero così.

 Ne riparleremo.

Ulderico Nisticò