Auguri a Gianni Morandi per gli ottant’anni. Per la mia generazione, è stato la colonna sonora degli amori, con Non son degno, Notte di Ferragosto, I Comandamenti… Nel periodo a sinistra, ebbe successo la canzone sul Vietnam, che quelli di sinistra interpretarono come genericamente pacifista, e noi di destra ci contentavamo di cantarla in senso antiamerikano; così la cantavamo tutti.
Ma voglio dirvi anche due cattiverie: quando era ancora più ragazzino, sentite cosa cantava: “Andavo a cento all’ora… ”, informazione decisamente contraria a ogni norma di prudenza e a tutti i sindaci che fanno soldi con gli autovelox.
Peggio, “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte… Ti ho vista uscire dalla scuola insieme ad un altro con la mano nella mano… Tu digli a quel coso che sono geloso, e se lo rivedo gli spaccherò il muso”. Una vera antologia di patriarcato e maschilismo, e un pochino anche di bullismo: la fanciulla esce di casa solo con il permesso o con una scusa; l’innamorato è prontissimo a passare a vie di fatto, se lei farfalleggia con un rivale. Alla faccia della libertà!
Ah, non dimentichiamo i filmetti carini in divisa da militare di leva con servizio onorevolmente svolto. I soldati stanno in uniforme per fare, se necessario, la guerra, ex art. 52 cost.
Lo so, è ovvio, che eravamo in tutt’altro mondo rispetto a oggi: però prima o poi i politicamente corretti chiederanno la demolizione fisica dei dischi e film in argomento!
Non scherzo: hanno chiesto l’abolizione della Divina Commedia per Maometto, figuratevi se si preoccupano di Gianni Morandi.
Cui rinnoviamo gli auguri.
Ulderico Nisticò