Non so chi sia il cantante Tony Effe che è stato escluso dal concerto di Capodanno a Roma; m’interessa la motivazione impacciatissima che di ciò ha dato il sindaco Gualtieri: le sue canzoni sarebbero divisive, e offenderebbero la sensibilità…
Quanto siete sensibili, ragazzi miei! E siccome tutti possono essere sensibili a qualsiasi cosa, secondo il Gualtieri va escluso un buon 90, 95% della letteratura e dell’arte in genere:
per non urtare la sensibilità dei pacifisti, escludiamo l’Iliade, l’Eneide, l’Orlando Furioso, la Gerusalemme Liberata, all’Italia del Petrarca e del Leopardi, il Marzo 1821 del Manzoni, Guerra e pace, metà d’Annunzio…
per non urtare la sensibilità dei buonisti, non rappresentiamo la tragedia greca con Oreste che uccide la madre e Medea che scanna i figli; o quella di Shakespeare con quasi tutto, esempio Macbeth; con aggravante di reciproca pedofilia per Romeo e Giulietta, entrambi, orrore, minorenni; e non eliminiamo la Divina Commedia, se no si urtano i dannati, papi di Inf. XIX inclusi?
per non urtare la sensibilità delle femministe, non sia mai che si veda lady Macbeth la quale non uccide personalmente il re ma delega il marito, con palese caso di patriarcato; e non si legga che in A Silvia è Silvia che muore invece di Giacomo; e non parliamo della meno nota ma più formosa Silvia del Parini che mostra gigli e rose, e non solo non si urta nella sensibilità ma cerca esattamente di suscitare la sensibilità dei presenti maschi;
per non urtare la sensibilità dei democratici, togliamo dalla storia, per dir poco, i re e dittatori vari Alessandro Magno, Giulio Cesare, Federico II, Carlo V, Napoleone… e mi fermo se no sono guai; ah, tra le donne, Cleopatra, Teodolinda, le regine Elisabetta e Vittoria, la zarina Caterina II e l’imperatrice Maria Teresa…
e via, per non urtare la sensibilità degli antidemocratici, vietate il mio lavoro “La democrazia imperialista di Atene”;
e non parliamo dei diciamo problemini personali di Omero, Rigoletto, Quasimodo, e del prefato Leopardi: ma già che a raddrizzare il contino Giacomo ci ha pensato la RAI con un attore dalla faccia depressa, però con la schiena perpendicolare, se no si offendono gli affetti da scoliosi.
Eccetera. Insomma, non c’è fine al politicamente corretto. E qualsiasi cosa diciamo e scriviamo, c’è sempre chi si sente offeso.
Ma se davvero togliamo dalla letteratura la guerra e gli amori sbagliati, ci resta solo la Vispa Teresa… anzi no, perché, in privato, vi posso recitare due parodie, ma due parodie… quindi non ci resta nemmeno la farfalletta di Teresa. E non capite male, o il sindaco Gualtieri si sente urtato nella sua sensibilità.
Ragazzi, non ne possiamo più degli ipersensibili e deboli di psiche, e sarebbe ora di tornare a prendere la vita com’è, e non come piacerebbe alle anime tenere. Già la gente mostra di averne le tasche piene, se tanti altri artisti hanno dichiarato che non andranno a cantare per Gualtieri. E già: se passa la censura contro Effe, poi bisogna censurare la qualsiasi!
E la scuola, insegni il banale concetto di chiave di lettura: una cosa è la poesia, altra è la realtà. Ne riparleremo.
Ulderico Nisticò