Ragazze costrette a prostituirsi con minacce e violenze, 10 arresti


È stata posta fine alle terribili condizioni di sfruttamento a cui erano costrette a vivere alcune ragazze indotte a prostituirsi. Questa mattina i militari della Compagnia Carabinieri di Locri, con la collaborazione dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti su tutto il territorio italiano, hanno eseguito numerose ordinanze applicative di misura cautelare, emesse dal Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari è l’epilogo di un’attività investigativa dei militari della Stazione di Siderno coordinati dal Sostituto Procuratore titolare del fascicolo.

Gli arrestati sono: Salvatore Buttiglieri, 65 anni, Najia Karfi detta “Angela”, 45 anni, Antonio Leone, 52 anni; Nadir Saloua, 29 anni, Giovanni Alessi, 44 anni, Giuseppe Reale,71 anni, Felicia Veras Reyes, 41 anni. I primi tre sono sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere, gli altri quattro alla misura degli arresti domiciliari; tutti sono accusati, a vario titolo, di concorso di persone nel reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione mediante la gestione di varie “case di incontri”.

Altre tre indagate destinatarie di misura cautelare in carcere sono attualmente irreperibili e attivamente ricercate dagli uomini dell’Arma in Italia e all’estero. Alcune ragazze erano costrette a prostituirsi per le minacce di morte e le violenze subite da sfruttatori senza scrupoli ed anche per evitare che si concretizzassero analoghe intimidazioni nei confronti delle famiglie di origine.

Nel corso del biennio di indagini sono stati accertati quasi mille clienti, ciascuno pronto a pagare da un minimo di 50 euro fino a 200 euro per incontri a domicilio. Il numero degli avventori era talmente alto che in alcune circostanze le richieste si accavallano determinando lunghe attese all’esterno degli appartamenti, tre dei quali, ubicati nelle vie centrali di Siderno, sono stati sequestrati. All’esito delle operazioni, gli arrestati sono stati condotti presso le Case Circondariali di Reggio Calabria, Locri e Vicenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.