Recovery, ovvero a Sud l’appetito vien mangiando


 Un genio della finanza scoprì, arrampicandosi sui calcoli, che dei famoso 209… ahahah, già dimagriti a 191 miliardi europei, al Sud spetta il 34%. E tantissimi Meridionali, di quelli cui la parola soldi produce effetti che non posso qui dire perché siamo in fascia protetta, cominciarono a pregustare l’antipasto. Poi il 34% diventò il 50, e si era già alla pasta al forno. Poi leggiamo che i sindaci vogliono il 70%. Cosa non si fa, per un titolo sui giornali! Oggi, 22 aprile, che i sindaci del Sud vogliono gestire loro i soldini.

 Ora, diamo un’occhiata alla situazione dei Comuni nel Meridione, dal Molise alla Sicilia:

Basilicata, 131,

Calabria, 404 (prima, 409);

Campania, 550;

Molise, 136;

Puglia, 257;

Sicilia, 391.

 La prima evidenza è l’esagerato, assurdo numero di Comuni della Calabria, superata dalla Campania che però ha tre volte più abitanti, e quasi uguagliata dalla Sicilia che di abitanti ne ha due volte mezzo. Ebbene, cari sindaci calabresi che avete aderito all’ideona del 70%, almeno due terzi di voi devono sparire d’urgenza: in quanto sindaci, voglio dire. Dei 404 Comuni calabresi, la grandissima parte contano poche centinaia di anime… all’anagrafe, solo all’anagrafe, mica davvero: basta una passeggiata a sorpresa nei paeselli, verso le 11 di mattina..

 Fatta questa importante premessa, passiamo al conteggio generale, e scopriamo che i Comuni meridionali sono, attualmente, 1.864.

 Il 70% di 191 miliardi fa, grosso modo, 150… in sette anni, ma facciamo finta che arrivino. Secondo i sindaci, spettano 80.472.103 a paese. Beh, facciamo finta che li dividano in ragione degli abitanti; ma attenti, che se passa il principio, tutti i sindaci tireranno fuori la più fasulla delle scuse, a cominciare dagli abitanti.

 I più istruiti, accamperanno anche uno sbarco di Ulisse. Uno sbarco di Ulisse, in Calabria, non si nega a nessuno.

 E non scordiamo che i territori comunali, quasi tutti frutto di interessi ai tempi di Giuseppe (1807) e di Murat (1811), sono intrecciati in modo da rendere ingestibile l’intero territorio. Offro un caffè a chi mi sa dire dove finisce Soverato e dove inizia Satriano! E lo sapete che la Razzona, in senso lato, si divide tra Cardinale, Chiaravalle e Argusto? E non vi dico Montepaone, Montauro, Gasperina…

 Se dividiamo per numero di Comuni, la Calabria piglierebbe più soldi della Sicilia, e quasi il doppio della Puglia; il Molise, che ha meno abitanti di un condominio di Milano, vorrà dividere per 131, che, in proporzione, sono molti di più dei già intollerabili 404 calabresi.

 Mi sto divertendo, come leggete, a sbeffeggiare i sindaci, cui non parrebbe vero arrivino soldi, in previsione delle sagre estive.

 Ci si mette poi l’Europa, con i suoi burocrati e i suoi bruti meccanismi, per i quali magari ci sono i fondi per costruire un castello, ma non quelli per metterci dentro il principe e i cavalieri; oppure ci sono i fondi per i cavalieri ma non quelli del castello, e i cavalieri non avranno un tetto sopra la testa se piove. E abbiamo permesso tutti a questo mostro impazzito che è l’EU di sgovernarci così.

 E invece servono proposte serie. La prima, accorpare i Comuni: in Calabria, di almeno 300 possiamo, dobbiamo fare a meno. Non servono, ovviamente, convegni alla Drosi Mancini, ma serve un decreto, uno solo di tre righe. Tranquilli, piangeranno una settimana gli anziani abitanti nostalgici, poi si scorderanno che c’era stato un sindaco.

 E allora? Puntare solo su attività produttive e che richiedano lavoro di qualsiasi genere. E se occorrono strade, ebbene, le progettino ingegneri; chi vuole uno svincolo per casa sua, se lo paghi.

 Ritengo assai improbabile che la classe dirigente meridionale sia capace di gestire. Perché la penso così? Perché la Calabria ha ricevuto, nei decenni, diluvi di soldi europei e statali, e è, anzi è sempre di più l’ultima in tutto, persino nel fare i vaccini.

 Ed evviva Spirlì che, una volta tanto, ha tirato fuori le unghie, e si è fiondato di sorpresa in un posto anticovid attrezzato di tutto punto, pagato e rimasto chiuso: Villa Bianca di Catanzaro. Ha minacciato di denunziare tutti alla Procura? Ebbene, lo faccia. Voglio vedere a Siano qualche illustre signore.

 Ecco un esempio di come i fondi, se anche ci sono, non si spendono. Davvero a gente del genere volete dare in mano 150 miliardi… sia pure, fino a stamattina, verbali?

 Nel Meridione, non è questione di soldi; nemmeno di intelligenza, che purtroppo abbonda, ma ingarbugliata e libresca: è, appunto, questione di unghie – diciamo così: e di quelle il Meridione è tristemente privo.

Ulderico Nisticò