Regionali in Calabria, ovvero: Ho comprato Ronaldo


 Ho vinto il superenalotto per alcuni miliardi di euro, e, per svago, voglio una squadra di calcio di livello mondiale. Ho soldi e sono anche sicuro che avrò tifosi, però mi mancano stadio, magliette, pallone, calciatori, allenatore, medico sociale eccetera. Siccome sono furbo, decido per il colpaccio, e compro Ronaldo. Egli arriva pimpante; si guarda intorno; scopre che mancano medico, allenatore, calciatori, magliette, pallone e stadio. 

Tale è la situazione del centro(destra) in Calabria, il quale ha una sola cosa su cui fare affidamento: i voti; però è scarsissimo di tutto il resto. In particolare:

  • Forza Italia, e in essa Tallini, sono stati finora i migliori amici di Oliverio, assicurandogli il numero legale in aula quando lo faceva mancare il PD. Tallini potrebbe candidarsi con Oliverio.
  • Fratelli d’Italia piglia di tutto, ma non si sa perché: i postcamerati sono machiavellici come quando fecero scempio di cinque milioni e mezzo di voti al MSI e crearono quello schifo di Alleanza Nazionale poi giustamente defunta.
  • La Lega, che ha sbancato alle europee, si è segnalata finora per un mutismo da pesce (tutti i pesci, tranne le sardine!) su qualsiasi argomento riguardante la Calabria dalla Grotta preistorica di Papasidero al novembre 2019. Invernizzi della Calabria non sa nulla, e gli manca l’umiltà di chiedere informazioni.
  • Ultimamente pare vorrebbe domandare notizie alla dottoressa Chiaravalloti, figlia del già presidente Peppino; il quale fece solo danni, tanto che lo stesso Berlusconi se lo levò di torno; e la quale sa della Calabria molto meno di quanto io conosca le dinamiche socioeconomiche della Lapponia. S’intende, per entrambi, politicamente parlando: per tutto il resto, santi subito, in vita.
  • Insomma, il centro(destra) vuole comprare Rolando senza avere il pallone. Che poi, sportivamente parlando, i nomi che circolano di Rolando non hanno manco i tacchetti delle scarpe.
  • Tansi sarà eletto consigliere, e potrà rendersi utile dando alla Calabria quello che mai essa vide dai tempi degli Enotri: l’opposizione! In Calabria esistono solo compromessi e “sotto sotto”: ghibelguelfi e guelfoghibellini, con la massima faccia tosta.
  • Il PD è grasso che cola se arriva al 15%, pari a due o tre consiglieri: ma mi pare assai; e se continua così, non lo votano manco le sardine e i professori di scuola media.
  • Di Maio, infatti, voleva fare un regaluccio a PD frantumato e ridotto alla disperazione, ma gli è andata buca; e ora deve raschiare il barile con l’arma segreta dei professoroni universitari.
  • Come se in Calabria non avessimo già visto Cersosimo, De Sensi, Di Bella, Lombardi Satriani, Nisticò (P.), Teti, Viscomi e altri docentissimi inutili: politicamente parlando, ovvio, e per tutto il resto un Nobel al mese. Ah, scordavo i giudici Corasaniti e Lo Moro, e il suaccennato Chiaravalloti; e le venerabilissime vedove.

 È sempre lo stesso sistema: Ronaldo senza magliette!

 Tutti i partiti etc. cui sto tessendo le lodi, sono del tutto privi di iscritti, sedi, riunioni, dibattiti, dichiarazioni, analisi, sintesi, proposte; cioè del minimo indispensabile che si possa dire vita politica.

 Le faranno, alla fine, le liste, ovvio. Si trovano, di brave persone sicure di trascorrere, anche perdendo, cinque anni da consigliere regionale più vitalizio; e riempitivi cui promettere qualcosa…

 Con questo bel metodo sono stati eletti finora: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra), uno peggio dell’altro e l’altro peggio dell’uno. Politicamente parlando, s’intende. Più vice e annessi.

 Peggio di loro, i sederi piatti impiegati… al nulla.

 In mano a costoro, e ai nomi che circolano a oggi 24 novembre, la Calabria è la terzultima in mezzo a 360 regioni d’Europa.

E tutti aspettano il miracolo Ronaldo senza gli altri dieci.

Ulderico Nisticò