Regione: leggi elettorali complicate e da cambiare


 In Calabria ha stravinto Occhiuto con il centrodestra. Detto ciò, la faccenda poteva essere considerata chiusa la sera del 6 scorso; e invece siamo al 25, e se tutto va bene, il Consiglio s’insedia la prossima settimana.

Se tutto va bene? Infatti, se Tridico opterà per Bruxelles, qualcuno dovrà prendere il suo posto; e vedrete che, legge elettorale alla mano, o qualche interpretazione, non sarà automatico che subentri X, giacché Y troverà da ridire.

Quindi se la mattina del giorno Tale il Consiglio s’insedia, non è improbabile che si aggiorni a quando stanno comodi X e Y e i tribunali vari che devono decidere. Occorre una netta semplificazione della legge elettorale.

La Giunta, che non è elettiva, dipende però dalle elezioni a favore dei singoli partiti del centrodestra. Nota politica: a Roma, governa il destracentro, ma in Calabria è, senza discussioni, centrodestra; e i due termini non sono del tutto sinonimi.

Occhiuto deve tenere conto degli equilibri politici tra liste, e fin qui lo capisco; e di due fattori che, a mio parere, poco hanno di politico: il territorio e il sesso.

Metto le mani avanti, dichiarando che nulla avrei in contrario se l’intera Giunta fosse composta da signore politicamente e culturalmente valide; affermato questo, lo dico anche per una composizione di tutti maschietti.

Del resto, siamo in un’Europa con presidente donna, Banca europea con presidente donna, Parlamento europeo con presidente donna, e Governo italiano con presidente donna. Io non ho nessuna stima per Ursula, però in quanto presidente, non in quanto donna. È ora di ripensare alle anacronistiche quote rosa, anche per le liste.

Lo stesso per i territori. È il Consiglio che dev’essere rappresentato territorialmente, non la Giunta, la quale invece deve essere composta di elementi validi.

A proposito di territori, Cosenza è un terzo della Calabria, mentre vi sarete accorti che Vibo e Crotone sono così piccole e messe male che le hanno dovuto riappiccicare a Catanzaro.

Insomma, bisogna cambiare la legge elettorale. Fatemi sapere.

Ulderico Nisticò