A molti di voi, il nome di Katia Tarasconi non dice nulla. Magari avete postato il suo video mentre durante l’Assemblea del PD diceva ai suoi baluardi capoccioni di ritirarsi, ma forse il nome lo avete ignorato. Consigliera del PD per l’Emilia Romagna, Katia ha detto in soli quattro minuti tutto quello che tanta gente di sinistra, ora passata ai cinque stelle o rimasta nel partito delusa, pensa ormai da un lustro. “Ritiratevi tutti”, fatevi da parte, mollate le briglie del cavallo imbizzarrito e lasciate che qualcuno meno colluso con poteri biechi e criminali lo domi come è giusto per la collettività. Ritiratevi e lasciate che la sinistra torni la sinistra, quella che non metteva cordoni tra i burattinai e i burattini, quella che i burattinai erano leader. Quella che mai si sarebbe sognata di fare patti con Berlusconi o di imbarcare gente come Alfano e Casini. Quella che, forse, per evitare di consegnare l’Italia alle destre, avrebbe fatto l’accordo con i cinque stelle per un governo di prospettiva. Che avrebbe imparato nuovamente, per averlo dimenticato negli anni, che il popolo ha sempre la priorità e che un povero vale quanto un manager aziendale. Quella sinistra che se sbagliava chiedeva scusa, si leccava le ferite, si cospargeva il capo di cenere e rimediava agli errori.
Eppure il PD oggi mette cordoni di velluto tra la plebe e i gerarchi finti falce e martello. Oggi non ha la percezione non solo di cosa pensa la gente che fatica sempre più per sopravvivere, ma nemmeno di quello che pensano coloro che sono all’interno del partito stesso. L’intervento della Tarasconi è indicativo. Nessuno dei Burattinai l’ha applaudita, sostenuta, o solo datole la mano. A dimostrazione che ignoravano quello che avrebbe detto. E soprattutto a dimostrazione che non lo hanno accettato, pur consapevoli che sia tutto sacrosanto. Solo che il loro culo sulle poltrone vale più della consapevolezza che fare un passo indietro vorrebbe dire non solo salvare il partito, ma anche l’Italia intera.
Non riproporrò il discorso per intero, potete trovarlo in tutte le salse digitando semplicemente il suo nome in un qualsiasi motore di ricerca. Ma voglio evidenziare qui alcuni frasi sperando che almeno il buon senso degli elettori del PD, che ad oggi stanno tentando di difendere l’indifendibile buttando la croce al governo attuale per non ammettere di doverla prendere per se ed espiare i propri peccati, sia la nuova luce che illumini una nuova era politica.
“O noi risorgiamo come squadra o cederemo un centimetro alla volta fino alla disfatta“.
“Il valore della squadra viene prima del valore del singolo. E’ così nello sport, in politica e nella vita“.
“Siete ancora così accecati dalle vostre esigenze da non capire“.
“Lo spazio a Salvini e ai Cinque Stelle lo abbiamo lasciato noi con le nostre divisioni, correnti e presunzioni… e di presunzione ne abbiamo tanta”.
“Abbiamo parlato di fuoco amico ma il fuoco amico è arrivato dalla gente: loro non ci hanno più capito“.
“Siamo diventati quelli che difendono le èlite, non il popolo. E che ci piaccia o no, abbiamo il dovere di fare i conti con questo“.
“A nessuno là fuori interessa chi sta con o contro Renzi, Franceschini, Martina, Zingaretti, Minniti“.
“Noi dovremmo provare con questo congresso a dimostrare una volta per tutte che siamo una squadra e non un agglomerato di singoli presuntuosi arroganti e spesso autoreferenziali“.
Ecco! Per dimostrare che hanno capito, i vertici del Partito Deceduto hanno ufficializzato le nuove candidature alle primarie: Minniti, Zingaretti e Martina.
Gianni Ianni Palarchio (Blog)