Sabato 20 Maggio al Museo del Rock incontro con gli Osanna e Gianni Leone


In Italia negli anni settanta con l’avvento del rock progressivo ci fu un cambiamento radicale delle espressioni musicali di tutte quelle band a cui oramai stava stretto il beat. Gruppi come i New Trolls, Le Orme e I Quelli, per citarne alcuni, trovarono nelle nuove sonorità una idea più attinente alla loro voglia di esprimere le proprie idee. Se nel caso delle prime due band il nome rimase quello originale, nel caso de I Quelli vi fu una completa trasformazione e con l’inserimento di Mauro Pagani scelsero il nome di Premiata Forneria Marconi. In quel periodo ci fu anche un enorme proliferare di nuovi gruppi. Tra questi il Banco del Mutuo Soccorso, i Saint Just, gli Area, il Rovescio della Medaglia e gli Osanna si misero maggiormente in luce esprimendo in musica dei veri capolavori.

Sabato 20 maggio, alle ore 19:00, al Museo del Rock di Catanzaro sarà dedicato proprio al prog rock, ospitando gli Osanna e Gianni Leone, leader de Il Rovescio della Medaglia. Un incontro in cui si parlerà di quel periodo florido e si ascolteranno i brani che hanno fatto la storia di quei gruppi e di quel genere. Con questo appuntamento il “tempio” del rock catanzarese ancora una volta esprime la volontà di rileggere il passato attraverso le testimonianze dei protagonisti del tempo. Una impegno che ha condotto al Museo del Rock personaggi come Jenny Sorrenti e i Saint Just, Vittorio De Scalzi e I Ribelli.

Gli Osanna, oltre a riportarci indietro nel tempo presenteranno il nuovo doppio LP “Pape Satàn Aleppe” uscito in questo formato da pochi giorni. Dai ricordi di un inizio folgorante con la pubblicazione nel 1971 de “L’uomo”, un album che ancora oggi conserva intatte le sonorità innovative che permisero alla band di Lino Vairetti di ottenere numerosi riconoscimenti si arriverà ai giorni nostri attraverso i vari cambiamenti di line up. In quegli anni la rivoluzione degli Osanna non riguardava solamente l’aspetto musicale ma anche il loro modo di presentarsi sul palco. Ogni concerto degli Osanna richiamava il teatro napoletano. Una scelta originale che oggi può sembrare normale, ma che all’epoca suscitò un certo scalpore e l’interesse dei Genesis di Peter Gabriel che non tardarono a imitarli. Per gli Osanna tutto da allora è rimasto invariato mantenendo uno standard qualitativo notevole.
Al Museo del Rock accanto alla musica, ai video e ai ricordi degli Osanna si aggiungeranno le parole e i brani di Gianni Leone, protagonista con Il Balletto di Bronzo di una stagione indimenticabile e autore di due album come “Sirio 2222” e lo stupefacente “YS”, ancora oggi pietre miliare del prog rock nostrano.


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