Ricorre quest’anno il settantesimo anniversario da quando, era il 26 ottobre 1954, la città di Trieste, con l’entrata dell’Esercito italiano, ritornò ad essere italiana.
Si concludevano così quelle drammatiche vicende che riguardarono una Città dove la maggioranza dei cittadini si sentiva italiana. Una popolazione che subì in pochi anni, dal 1944 al 1945, prima le rappresaglie dall’esercito tedesco e successivamente l’occupazione delle truppe del Maresciallo Tito, con la dichiarazione dell’annessione di Trieste “al resto della Iugoslavia” e l’inizio di persecuzioni, dell’esodo e del dramma delle foibe.
Successivamente, con il trattato di pace del 10 febbraio 1947 veniva istituito il Territorio libero di Trieste, diviso in zona A (da Duino a Muggia) affidata all’amministrazione anglo-americana e una zona B (da Capodistria a Cittanova d’Istria) affidata a quella iugoslava.
Solamente il 5 ottobre 1954 fu firmato a Londra un Memorandum d’Intesa che stabilì di affidare l’amministrazione della Zona A all’Italia e della Zona B alla Iugoslavia, consentendo il rientro di Trieste alle dipendenze dell’Italia, ma non il suo retroterra.
Il 26 ottobre 2024, alle 10:30, all’interno del Museo Storico Militare del Parco della Biodiversità, l’Associazione Calabria in Armi ha organizzato un incontro sul tema “Questione Trieste” in ricordo di coloro che si batterono per il ritorno di Trieste all’Italia e allo scopo di rievocare il legame che è sempre esistito tra la Città di Trieste e la Città di Catanzaro.