Ma sì, dalle 07.30 alle 14.00; commissario, ragazzi, cioè uno che vanti pieni poteri, e li eserciti effettualmente. In qualità di commissario, io, per esempio, mi recherei (ovviamente, senza avvertire) all’Accettazione dell’Ospedale di Soverato, dove ci sono brave persone, ma il sistema non funziona; e, per qualche strano e a me ignoto motivo, i numeri vanno fino a 50.
Qualcuno mi rivela il mistero per cui io non posso pagare il balzello al cinema, al municipio, al supermercato… e, peggio, non posso pagare a Soverato una visita a Catanzaro, che è la stessa identica ASP?
Molti sussurrano qualcosa circa il “software”. Bene, io, fantasticato commissario, andrei a fondo del problemino, munendomi di un esperto di telematica. E poi assumerei immediati e risolutivi provvedimenti. E come? Un ordine di servizio di un unico articolo “Cambiate subito questa trappola”, e se non obbediscono, saranno cavoli loro.
Ed è solo un esempio. Perché il generale Cotticelli non lo fa? Ma perché, a differenza dell’Ulderico Nisticò immaginario, Cotticelli non è commissario di un bel niente, ma solo uno dei tantissimi commissari, più i direttori, più i medici, più gli infermieri, più gli uscieri, più i sindacati… Insomma, conta quanto la sua percentuale, che, come si vede, non è molta. E se gli venisse l’uzzolo di impartire un ordine, si troverebbe tra i piedi commissari, direttori, infermieri, medici, sindacati, uscieri; e dimenticavo i giornali e i politicanti.
Commissario, parola di origine rinascimentale derivata dal latino “committo”, è uno cui il re affidava un governo o un’amministrazione; si chiamava anche, per lo stesso motivo, commendatore, da “commendo”. Egli faceva a suo senno e da solo; e poi il re gli chiedeva conto: e a quei tempi…
Ecco, alla sanità della Calabria serve un commissario onnipotente e solitario, con visite improvvise, con pieni poteri di controllare tutto, dai bilanci alle forma degli aghi.
Altrimenti, il commissario è una burocrazia e complicazioni e spese che si aggiunge a spese e complicazioni e burocrazie.
Il commissario potrebbe anche nominarlo la Regione, ma a patto che non sia l’amico dell’amico. Che ne dice, Jole?
Ulderico Nisticò