Sanità in Calabria, morire per decreto legge?


Morire per decreto legge? In Calabria sarà così se non si blocca la scellerata idea di autonomia differenziata pensata dal Ministro Boccia, meridionale fuori ma leghista dentro, la quale, nel breve periodo, affosserà definitivamente la sanità calabrese.

E sulle esequie di questo “soldificio” si scaglieranno ancor di più le iene del nord come nel caso denunciato dal dottor Giuseppe Minutolo, il quale ha affisso sulla bacheca del Centro Cuore di Gioia Tauro dove presta servizio, un comunicato secondo cui i medici vengono pagati per alimentare la migrazione sanitaria appunto verso il settentrione. Ciò significa che la malattia e la sofferenza vengono mercificate, costringendo noi calabresi e del sud in generale a lasciare le nostre vite e i nostri risparmi lontani dalla propria regione, la quale, a sua volta, dovrà sborsare non pochi euro alla regione ospitante.

Un meccanismo balordo, spietato e criminale su cui è necessario indagare e sollevare un caso parlamentare.
Come Movimento 24 Agosto Equità Territoriale Calabria plaudiamo al coraggio avuto dal dottor Giuseppe Minutolo, il quale ha dato davvero un senso al giuramento di Ippocrate e di non essere in vendita.

E mentre tutto intorno crolla, la politica regionale, quasi tutta colpevole dei mali che hanno colpito la nostra sanità, pensa alle prossime elezioni, senza ovviamente interessarsi nè di quanto sopra nè degli incenti licenziamenti che stanno per colpire i lavoratori delle cooperative a servizio della sanità, ai quali il 31 dicembre 2019 scadranno i contratti senza la possibilità di rinnovo. A loro va la nostra massima solidarietà di lavoratori come loro.
Per non parlare, infine, della prossima chiusura del reparto di pediatria dell’ospedale di Castrovillari per mancanza di personale.

Un de profundis annunciato che sta per compiersi nell’indifferenza di tutti e sotto gli occhi del commissario Cottarelli, il cui fallimento è ormai certificato alla stregua di quello del suo predecessore Scura e che conduce la Calabria in un territorio di ALERT da pericolo Sanitario collettivo di cui la CEDU (Corte Europea dei Diritti Umani) si dovrà presto occupare.

Rosario Belmonte – Portavoce   M24A – ET – Calabria