Sanità in Calabria, scorrimento delle graduatorie: una lotta esemplare


Nella sanità calabrese al di là delle alternanze di gestione: regolari, ad acta o vicariali vige una regola non scritta ma “patrimonio” trasversale di tutta una classe di politici, amministratori e sindacalisti di comodo: “chiedete tutto ma non contratti a tempo indeterminato, chiedete tutto ma non lo scorrimento delle graduatorie concorsuali”

Lo scorrimento delle graduatorie ha trovato particolari resistenze in Calabria perché questa procedura ha un difetto, un grande difetto: la sua attuazione metterebbe a nudo pratiche politico-sindacali consolidate. Infatti, c’è tutta una consorteria che si avvantaggia a mantenere condizione di precarietà e insicurezza sociale.

L’attuazione di regolari concorsi sarebbero certamente una misura utile al contenimento della precarietà ma andrebbe a restringere la palude del clientelismo. Sarebbe come privare l’acqua in cui i caimani promettono, ricattano, dispensano piaceri e piacerini che sono la esatta sostituzione e surrogazione di diritti.

In un mondo di perfetta legalità questa prassi renderebbe superflui e precari molti onorevoli faccendieri.
Va chiarito che anche a livello nazionale il viatico dei concorsi regolari è stato regolarmente rallentato se non addirittura boicottato. Questa condotta ha favorito la diffusione di contratti a tempo determinato, part-time, interinali ad appannaggio di cooperative, srl e onlus. Il sistema degli appalti al di là delle veste giuridica ha avuto come comune denominatore l’adozione di contratti privati.

E’ evidente, anche se può sembrare paradossale, che ogni misura tesa a rafforzare la Sanità Pubblica
(come la strada maestra delle assunzioni per concorsi) si configura come sfida e atto di guerra alla logica di libero mercato.
Il questo “libero mercato” la tutela della salute pubblica, universale e gratuita è di fatto vissuto dall’imprenditoria che investe in ambito sanitario come concorrenza sleale. Ma quello che vive la sanità calabrese è solo il riflesso esasperato di questa deriva disumanizzante che fa delle cure e della salute un prodotto da supermercato esposto alle logiche della concorrenza e del profitto.

Contro questa logica che fa scempio di tutte le regole democratiche, costituzionali e bla bla, il Si Cobas ha sposato semplicemente i bisogni degli operatori sanitari e della popolazione e ha semplicemente rivendicato quello che le istituzioni enunciano, legiferano, prescrivono ma non fanno.

In un quadro cosi degradato dove il grigio è il colore che investe tutti i livelli istituzionali il rivendicare l’applicazione delle regole previste per i concorsi pubblici si è configura come uno strappo, una rottura, un andare contro corrente.

I compagni della Calabria, pur in condizioni ambientali difficili hanno portata avanti con testardaggine la campagna nazionale per lo scorrimento delle graduatorie intrapresa tre anni fa.

Le decine di mobilitazione, presidi, incontri e prese di posizione sui media hanno fatto si che la Regione Calabria abbia dovuto raccogliere le nostre insistite pressioni ed imporre le direttive a riottosi direttori per la piena attuazione dello scorrimento delle graduatorie.
GRAZIE A TUTTI I LAVORATORI CHE HANNO ADERITO A QUESTA LOTTA! NESSUN GRAZIE ALLE ISTITUZIONE, AI PARTITI E AI FINTI SINDACATI! SOLO LA LOTTA PAGA