Sanità, persi dalla Calabria 200 milioni di euro in fondi Covid per una procedura sbagliata


“La Calabria ha perso 200 milioni di euro destinati al Covid per aver sbagliato procedura. I responsabili politici vengano rimossi e allontanati. E scandaloso. Non c’è altro termine per definire quello che accade da noi e la sciatteria di chi ci ha amministrato fino a ora. Avevamo visto giusto quando abbiamo parlato di gestione dell’emergenza sanitaria inefficace, inefficiente e senza competenze tecnico/amministrative”.

È quanto afferma in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione nel Consiglio Regionale della Calabria. “Da un’accurata inchiesta degli organi di stampa – è riportato nella nota – emerge che la Regione ha chiesto solo 46 euro a cittadino invece che 130, che era la somma giusta, con un minor introito per le sue casse di circa 200 milioni di euro. Un danno per la cittadinanza enorme, gravissimo, non solo in termini di soldi che pure sono tantissimi, ma anche in termini di costi per la salute pubblica”.

“Con 200 milioni di euro in più – aggiunge Bruni – avremmo potuto prevenire e assistere meglio i malati di Covid e liberare altre preziose risorse che magari sarebbero servite a coprire qualche turno in più di medici del 118, chi lo può dire? Il dubbio resta, ma di fronte alle morti a catena degli ultimi giorni non si può essere indifferenti. Il presidente Occhiuto ora conosce l’inefficienza di alcuni suoi collaboratori e sa bene che tutti i gridi di allarme di fronte a tanta incapacità nella gestione di un settore essenziale come la sanità lanciati dalla coalizione di Centrosinistra, non erano infondati ma, anzi, assolutamente veritieri”.

“C’è sicuramente – conclude la Bruni nella nota – un danno erariale forte nella vicenda, ma di questo se ne occuperà la magistratura contabile quando e se interverrà. A me preme sottolineare che per l’incapacità di pochi, tanti cittadini rischiano la vita per mancanza di cure adeguate. E questo nel 2021 non lo possiamo tollerare”.