Scioglimento per mafia a Catanzaro, e laureati


Non vorrei essere nei panni del solito fanatico dell’antimafia segue cena, di quelli che spiegano essere la mafia un effetto dell’ignoranza, della non scolarizzazione, delle condizioni familiari, degli Spagnoli, di Garibaldi, secondo i gusti… e che il mafioso è una specie di subumano, e che vive in posti disperati dell’Aspromonte. E già: come faranno a spiegare che stavolta non hanno sciolto il solito comune di S. Luca dove scannano la capra e c’è la Sibilla di Polsi; ma no, stavolta l’hanno fatta grossa: sciolta per mafia l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Catanzaro, capoluogo della Calabria.

Che cos’è un ASP, di cosa è popolata un’ASP? Di medici specialisti, di primari, di medici specializzandi, di infermeria, di impiegati… e di megadirigentigalattici. Tutti laureati, diplomati…
Dov’è, un ASP? Nel nostro caso, a Catanzaro Lamezia Soverato e altri 70 centri urbani, nessuno dei quali sta in mezzo alle foreste più selvatiche e annovera abitanti cannibali o tagliatori di teste da collezione. Tutti normalissimi cittadini, tutti figli di mamma e papà, tutti soci di qualche club o loggia, tutti in fila a teatro…

A proposito: tutti innocenti fino a sentenza definitiva.
Che mi dite della mafia, che, stando al provvedimento, stava comoda comoda dentro l’ASP di Catanzaro? Anche la mafia, ovvio, è innocente fino a sentenza definitiva!

Scherzi a parte, provate a immaginare cosa stanno pensando di noi, in Italia. Già della Calabria hanno una bella opinione! Già, a colpi di film antimafia… e volete vedere che lo fanno apposta, a presentare la mafia con facce brutte e rozzi modi, per distrarre dai delinquenti in giacca e cravatta?

Cosa penso io? Premesso che tutti, incluso Hannibal the Cannibal e Jack lo Squartatore, e quindi anche i dirigenti e amministratori e medici e infermieri della nostra stimata ASP sono innocenti; ma premesso che la situazione puzza a distanza di mille miglia, domando:

COME È POSSIBILE CHE UN’INTERA ASP SIA INTRISA DI MAFIA, E FINO A IERI SERA NON SE NE SIA MAI ACCORTO QUASI NESSUNO?

L’ASP era circondata da distrattoni o da mascalzoni? Aspettiamo con pazienza una sentenza definitiva, molto definitiva.
E la politica, che sta facendo, la politica? Ragazzi, è vero che la politica ha guastato la medicina; ma è ancora più vero che la medicina ha rovinato la politica. Dal 1970, politica e medicina hanno collaborato nel peggio.

E l’opinione pubblica? Ahahahahahah: sto sentendo il giornale radio Calabria delle 18,30: e manco una virgola sull’ASP di Catanzaro!

E la politica? La maggioranza di sinistra, tace come un pesce; la minoranza (???) di centro(destra), è muta come una testuggine. E già, ragazzi, hanno entrambe i carboni bagnati come manco il deposito di Noè dopo il Diluvio.

Come finirà? Come deve finire secondo le leggi: si terranno decine e decine di singole inchieste; qualcuno sarà mezzo condannato; qualcuno, mezzo assolto… La legge non può, anzi non deve fare altro, se non perseguire responsabilità personali. Ma non è mica accaduto che il dottor X sia stato indagato quello Y no, o viceversa; è stata sciolta l’intera ASP, il che fa pensare che il problema non è una somma di presunte canaglie o presunti santi: è un sistema, un sistema marcio come un letamaio abbandonato anche dagli scarafaggi.

Il tutto, con diffuse o complicità o connivenza o silenzio. Ultimamente, anche un ridicolo orgoglio meridionalistico con sbarchi di Ulisse e immaginarie ricchezze passate e future.

Che vuol dire, sistema? Che se il medico Tizio o il dirigente Caio rubano, chiedono tangenti, insomma fanno le porcherie, non possono farlo senza l’accordo esplicito o implicito di tutti gli altri, uscieri inclusi. E di tutto questo, in tanti anni, non ha mai avuto notizia nessuno? Nessuno: senatori deputati regione provincia comune stampa…
E i famosissimi intellettuali di Africo con prodotti tipici? Ahahahah!

Se il problema è politico, come è, allora la risposta dev’essere politica, modificando radicalmente la pessima gestione della sanità. Non “fuori la politica dalla sanità”, ma il contrario: governo politico della sanità, in mano a persone sane, forti, responsabili, e che se ne strafreghino di partiti logge cosche amici parenti; che diano ordini e pretendano siano eseguiti subito e bene.
Guardate che, se è vero che molti sono corrotti e tangentisti e assenteisti eccetera, i più sono, anche a Catanzaro, persone più o meno normali e quasi oneste, e che, se ricevono ordini, ne sono persino contenti; e, dopo un poco di malumore, sarebbero disponibili a sostenere il cambiamento. Ma cambiamento dev’essere, e non di facciata.

Ma siccome si stanno preparando un centrosinistra da una parte e un centro(destra) dall’altra, e una di queste due bande per forza vincerà, ragazzi, grazie per avermi letto, ma in Calabria non cambierà un bel niente; anzi, la Magna Grecia riuscirà in un vero miracolo: fare anche peggio di oggidì.

Per il momento, riassumiamo: nell’ASP di Catanzaro c’è la mafia con i colletti bianchi, con qualche presenza di mafia nel senso del film con le coppole. Serve un intervento: e, lasciatemi sognare, servirebbe un samurai giapponese ante 1945, ovviamente armato di katana.

Ulderico Nisticò