Scontrini, sconti ed evasione fiscale


 I dipendenti e pensionati paghiamo le tasse… nel senso che ce le pigliano, senza chiederlo, alla fonte; anzi, se leggiamo un cedolino, dovremmo gridare allo scandalo, confrontando il netto, cioè quanto incassiamo davvero, con il lordo da nababbi. Quindi noi che siamo a fisso paghiamo le tasse…

 Però alzi la mano chi non ha mai accettato di pagare in nero una qualsiasi prestazione. Arriva X, lavora in casa, poi dichiara che se vogliamo una cartuccella, costa 100; senza, 80 euro; ed è fortissima la tentazione di risparmiare, sull’unghia, 20 euro.

 Certo, se potessimo scaricare dalle tasse una percentuale dei 100, richiederemmo la cartuccella suddetta, conservandola con ogni cura. E invece… Ecco dunque una piccolissima riforma che diverrebbe una rivoluzione, perché anche il cugino e l’ex compagno di banco pretenderebbero di pagare 100 in cambio di una prospettiva concreta di trarne un utile immediato, e non quello generico e astratto.

 Si può fare, ed è successo già decenni fa con gli scontrini degli esercenti al dettaglio, che ormai quasi tutti rilasciano e quasi tutti richiediamo; e sono divenuti un costume, con qualche eccezione. Ma sappiamo bene che e quali categorie non rilasciano ricevute, e i clienti (e pazienti!!!) non le sollecitano.

 Qui si apre il problema dei controlli, che, a mio modesto avviso, non sono soddisfacenti: altrimenti non si spiegherebbe un ammanco di miliardi, e arretrati da anni e anni, e con titolari ormai nel Mondo dei più. E di fronte a un arretrato di dieci anni fa, non resta che il condono. Quis custodiet ipsos custodes? Ovvero, lo Stato dovrebbe controllare i suoi controllori.

 In fondo al problema, però, c’è che i contribuenti non provano alcun consenso al sistema: le tasse sono altissime, e che il cittadino è poco convinto che i suoi soldi non vadano perduti per corruzione e inefficienza. Per esempio, credo che tutti i cittadini da Ionio a Tirreno sarebbero lieti di pagare, che so, 50 € a testa per avere davvero entro il 2023 la Trasversale, che aspettiamo dal 1968. Se no, io non voglio pagare nemmeno 0,5 centesimi; e me ne strafrego della burocrazia e dei capricci degli svincolatori della domenica.

 Ecco come ragiona un cittadino medio e che vive nella feccia di Romolo e non nella repubblica di Platone dei predicatori di onestà che poi hanno la cittadinanza svizzera e la sede dell’industria in Olanda. A proposito, quando l’Italia interverrà si questo scandalo europeo? E già, perché se è vero che anche l’idraulico evade qualche soldo, c’è chi evade milioni e milioni, e in maniera perfettamente legale: disonesta, ma legale. Legale, ragazzi, non vuol dire lecito!

Ulderico Nisticò