Scoperte dai carabinieri cinque piantagioni di marijuana


I Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno portato a termine nelle campagne del Comune di Rosarno, una serie di mirati controlli finalizzati al contrasto della coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti che ha portato all’individuazione di 5 piantagioni, al sequestro di oltre 18,000 piante di marijuana, di più di 270 kg di sostanza stupefacente di vario tipo e all’arresto di 11 persone appartenenti alla criminalità locale.

Nello specifico, i carabinieri della Tenenza di Rosarno unitamente a personale della componente investigativa della Compagnia di Gioia Tauro, ai comparti forestale presenti sul territorio e dello squadrone Cacciatori di Calabria, al termine di una serie di specifici servizi di osservazione occulta da posizione favorevole condotti tra le campagne del Comune di Rosarno, sono riusciti a individuare 5 piantagioni coltivate e perfettamente mimetizzate tra le colture ad alto fusto delle campagne rosarnesi.

Una settimana di accessi nei fondi del Comune di Rosarno che ha portato al sequestro e, in alcuni casi alla distruzione sul posto, di oltre 18,000 piante di marijuana del tipo olandese nano, di quasi 5000 tra steli ed arbusti e di quasi 300 chilogrammi di sostanza stupefacente di vario genere già pronta al mercato al dettaglio.

Piantagioni nascoste da colture ad alto fusto, da teli agricoli nonché steli o fusto in alcuni casi sfrondati, ripuliti e riposti in sacchi o bidoni successivamente interrati. Questi gli accorgimenti adottati dalla criminalità locale che però non hanno impedito ai Carabinieri della Tenenza di Rosarno di accorgersi della presenza delle piantagioni e che al termine dello specifico servizio di osservazione, dopo aver atteso il momento propizio per accedere nei fondi, hanno tratto in arresto 11 persone appartenenti alla criminalità locale, alcune delle quali già note ai militari della Benemerita.

Parte delle piante è stata campionata così come previsto dalla legge per il successivo invio ai laboratori per gli accertamenti tossicologici , altra posta sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria o distrutta sul posto.

Sequestrata dai militari operanti anche la sofisticata attrezzatura utilizzata per la coltivazione e la lavorazione delle piante, quali temporizzatori digitali per l’avvio dell’irrigazione o trimmer per la potatura automatica della canapa. Da una prima stima delle piante sequestrate e della sostanza stupefacente recuperata, si è calcolato che, se vendute al dettaglio, “al grammo”, avrebbero potuto fruttare quasi 550.000 euro.