Scoperto un canile-lager in Calabria. “Le istituzioni regionali e locali s’impegnino di più”


“Le istituzioni regionali e locali s’impegnino di più a risolvere l’annoso problema del randagismo che, nella nostra splendida Calabria, è diventato una vera e propria piaga”.

A dirlo è Cristina Valeri, vice coordinatrice del Movimento Animalista della Calabria, commentando la notizia del rifugio per cani “Metauria” di Gioia Tauro Sovereto che – come ha evidenziato un reportage di Tele Mia – si è rivelato un canile “degli orrori”: cani relegati in piccole gabbie maleodoranti, a tratti denutriti e malati, costretti a giacere fra le loro deiezioni, con vistose ferite in tutte le parti del corpo, in alcuni casi addirittura fra le carcasse di altri cani.

“Siamo di fronte – commenta Valeri – a una totale mancanza di rispetto delle normative che rende – ancora una volta – il Sud ed in particolare la Calabria protagonista di maltrattamenti e malagestio di canili, che celano come sempre una pratica diffusa di malaffare che riguarda il randagismo. Anche l’istituzione della Task Force della Regione Calabria non è riuscita a migliorare la situazione come avrebbe dovuto”.

“Per cambiare le cose come Movimento Animalista facciamo un grosso appello a tutte le associazioni d’Italia: da informazioni ricevute sembra che nel rifugio Metauria siano ospitati 60 cani che non essendo mai stati microchippati non possono essere gestiti dai Comuni. Per questo bisogna attivare al più presto una rete nazionale di solidarietà per questi 60 cani, senza contare gli altri cento che andranno ospitati presso canili della zona, che non sempre sono all’altezza delle esigenze dei quattrozampe”.