Se tutto il problema sono i bagni…


 Se è tutto qui, il problema è già risolto dal ponte del 2 giugno, anche prima: sulle spiagge di Soverato c’erano tanti bagnanti. Se è tutto qui, il problema era risolto già nel 1881, quando, nella delibera comunale di trasferimento della sede, si parla, senza vanagloria di Rimini del Sud e Perle di qualsiasi genere, di “attività balneare”. Nel 1881, in tutta Italia, le località balneari erano pochissime; e il litorale di Roma, prima del Ventennio, era pascolo di bufali! Soverato era località balneare, ma nei ritagli di tempo tra grandi commerci e artigianato industriale.

 Siete contenti, soveratomani? A Soverato si fanno i bagni. A giugno e fino alla fine di luglio, di sabato e domenica; poi anche di lunedì, ma fino al 20 agosto se tutto va bene. A Soverato sono contenti così, e di continuare a settembre non passa per la mente a nessuno. Come le formiche: accumulano d’estate per dormire d’inverno.

 Ovvero, a Soverato, e vale per quasi tutta la Calabria, chiamiamo turismo la balneazione agostarica. Ovvero, utilizziamo la risorsa turismo per non più del 20,30% della potenzialità.

 Pochissimo praticato è il turismo di salute, che consentirebbe di lavorare anche nelle stagioni intermedie. Male organizzato è il settore termale, pure noto (a chi? ahahahahah) fin dai tempi dei Greci.

 Scarsissima è l’attenzione al turismo culturale. Siamo al 7 giugno, e la Regione e il Megacomitato galattico sono a zero spaccato per la celebrazione del 50mo dei Bronzi. A Soverato, palese fu il fallimento del Gagini; e accuso non tanto chi si è arrogato il diritto, quanto Comune e Parrocchia che gliel’hanno lasciato fare… ahahahah, non fare. Se ne parla nel 2121?

 Del resto, se in Calabria la cultura ufficiale, e retribuita, è solo depressa, deprimente, piagnona e antimafia segue cena, che vi aspettate? Ogni botte dà il vino che ha; nel nostro caso, l’aceto.

 Turismo religioso? Il massimo che conosco è Torre Ruggero, con tre (03) giorni di fatica l’anno, e 362 (3, nei bisestili) di ferie.

 Ma se vi contentate dei bagni, tutti andiamo al mare; e ci sono anche, per venti giorni, dei forestieri.

Ulderico Nisticò