Sentenze in cambio di soldi e sesso, resta in carcere il magistrato Petrini. Domiciliari per l’avvocatessa


Resta in carcere Marco Petrini, il giudice di 56 anni arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di aver alterato procedimenti giudiziari in cambio di soldi, regali e rapporti sessuali. Il giudice per le indagini preliminari di Salerno, che ha realizzato l’inchiesta ed è competente per i procedimenti su magistrati in servizio in Calabria, ha deciso di mantenere intatta la misura cautelare per il giudice, che nel corso dell’interrogatorio di garanzia nei giorni scorsi, assistito dai legali Ramona Gualtieri e Agostino De Caro, aveva fornito la sua versione rispetto al quadro accusatorio.

Il gip di Salerno Giovanna Pacifico non ha accolto le richieste difensive di scarcerazione o di alleggerimento della misura cautelare a carico non solo del giudice, presidente di sezione della Corte di appello di Catanzaro e della commissione provinciale tributaria, ma anche dell’avvocato del foro di Catanzaro Francesco Saraco, 40 anni, dell’ex consigliere regionale Giuseppe Tursi Prato, 66 anni, Giuseppe Caligiuri, 49 anni; Vincenzo Arcuri, alias “u fungiu”, 68 anni; Luigi Falzetta, 53 anni.

È stata confermata la misura dei domiciliari all’avvocatessa Maria Tassone, 33 anni, di Davoli e indicata dagli inquirenti come colei che – in virtù di una relazione intima con il magistrato- avrebbe goduto di aggiustamenti processuali.