Sfruttamento nei supermercati: negli atti emerge il sistema Paoletti


Tutto messo nero su bianco, gli accordi in nero, il calcolo delle ferie non godute, addirittura anche i soldi che i dipendenti sarebbero stati costretti a restituire dopo aver ricevuto lo stipendio.

Era tutto conservato nelle casseforti dei supermercati dell’imprenditore Paolo Paoletti arrestato lo scorso 29 ottobre nell’ambito dell’inchiesta Ergon con l’accusa di associazione per delinquere finalizzato allo sfruttamento del lavoro, alle estorsioni e ai reati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Le indagini partite dalle denunce di due lavoratori hanno ipotizzato la presenza di un vero e proprio “sistema” andato avanti per anni. Ora i documenti trovati negli uffici confrontati con le decine di testimonianze di altri dipendenti darebbero un quadro completo di quanto avveniva tra scaffali e casse. Nell’ultima informativa depositata a febbraio la Guardia di Finanza elenca l’enorme mole di materiale rinvenuto nelle perquisizioni.

Sui curricula dei dipendenti erano stati aggiunti a penna gli accordi presi fin dal momento dell’assunzione e riguardanti l’importo reale dello stipendio da percepire a prescindere dall’orario effettivamente svolto.

Dati che sono stati poi confrontati con quanto dichiarato dagli stessi lavoratori sentiti dai finanzieri. E’ così emerso che Paoletti fosse solito assumere i dipendenti con contratti pert time sebbene, già durante il colloquio di lavoro, avesse concordato orari di lavori di gran lunga maggiori. (Fonte: Gazzetta del Sud)