Il Movimento “Italia Plurale” ritiene che bisogna sanare le criticità.
Differenze considerevoli attraversano il nostro Paese, come osserva l’Istat nel Rapporto annuale. La pandemia corre il rischio di evidenziarle, ampliando i gap presenti nella gerarchia sociale. Il mercato del lavoro diminuisce – il 12% delle imprese medita di ridurre il personale – proprio per le classi più fragili, giovani e donne. L’insegnamento a distanza vede in sfavore bambini e ragazzi del Mezzogiorno che vivono in famiglie con un basso grado di istruzione. La natalità potrebbe crollare ancora. Ma l’Istat evidenzia anche come il Paese abbia risposto bene, grazie alla forte coesione. L’Istituto consiglia a considerare alle criticità strutturali del nostro Paese come forza per il rilancio.
Secondo le ultime rilevazioni, sono 1 milione e 800mila le famiglie che, in Italia, vivono in stato d’indigenza assoluta. L’allarme sanitario conseguente al coronavirus sta generando un considerevole aumento dei poveri obbligati ad indirizzarsi alle associazioni sociali ed ai servizi di accoglienza. Molti gli italiani in stato di necessità, particolarmente a causa dell’emergenza pandemica che ha prodotto più poveri, rubando la fiducia a coloro che già non avevano niente o quasi. Famiglie con bambini piccoli, anziani e persone sole o inferme sono coloro che stanno pagando la crisi attuale.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” crede che il governo italiano debba porre mano alla situazione aiutando in maniera più considerevole le famiglie, principalmente quelle più deboli e povere.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” ritiene che sia necessario sostenere il mercato del lavoro, al fine di non indurre le imprese a tagliare il personale, attuando una politica che consenta una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, con aiuti non solo economici ma anche fiscali.
Il Movimento politico, culturale e d’opinione “Italia Plurale” è del parere che bisogna favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, consentendo loro un più alto grado di istruzione ed un maggiore accesso per evitare così ogni criticità strutturale del – e nel – Paese, per far si che famiglie con bambini, anziani e persone sole o invalide siano coloro che paghino l’attuale fase di difficoltà economica.