Si scaldano i motori alla Luzzi-Sambucina


locandina-luzziAl rush finale i preparativi della Luzzi- Sambucina, la cronoscalata automobilistica che si correrà domenica 30 Ottobre, giunta alla sua XXI edizione . Alla corsa, organizzata dalla scuderia bruzia Cosenza Corse del patron Sergio Perri, il compito di chiudere una stagione straordinaria che ha regalato agli estimatori della specialità divertimento ed emozioni forti con ben due gare calabresi valide per il Campionato Italiano Velocità Montagna. La manifestazione qui come a Morano Calabro la Salita del Pollino oggi Morano-Campotenese, assume carattere di festa per la calorosa accoglienza che abitanti del luogo ed organizzatori riservano a partecipanti e spettatori, si svolge su un percorso impegnativo lungo 6,15 km che parte dalla periferia del centro abitato in posizione dominante sul paese e dopo aver affrontato un dislivello altimetrico di 420m vede il traguardo in prossimità dell’antico monastero di Santa Maria della Sambucina, la prima badia cistercense realizzata in Calabria nella metà del XII secolo. Confermata la presenza dei drivers più esperti, alcuni, nelle varie classi neo insigniti del titolo italiano, determinati a sfidare quello strumento a servizio del tempo che sul teatro di gara risulta essere il loro peggiore nemico, mentre cresce l’attesa per assistere alla performance del detentore del record del tracciato e vincitore delle ultime quattro edizioni della corsa, Domenico Scola Junior sicuro protagonista della stagione 2017. Il programma della manifestazione è quello comune a tutte le gare in salita e prevede il rito delle verifiche venerdì pomeriggio, sabato mattina le 2 manches di prova e domenica le due di gara. Sulla competizione, valida come Trofeo Italiano Velocità Montagna, incombe il regolamento di settore di ACI Sport Italia che prevede che le corse aventi validità CIVM e TIVM con lunghezza di tracciato inferiore a 8 km e uguale o superiore a 4 km, debbano svolgersi su due sessioni di gara. La superata soglia dei 170 iscritti risulta dato inconfutabile del livello di gradimento riscosso da una gara che per valenza di tracciato, meticolosità organizzativa ed impegno di uomini, meriterebbe la massima validità tricolore ed una collocazione a calendario che gli garantisse maggiore stabilità climatica di quanto non possa fare una data d’autunno inoltrato. Sappiamo senza necessità che nessuno lo ricordi, che se di Campionato italiano parliamo è giusto le prove vadano equamente distribuite sull’intero territorio nazionale ma consentiteci di riconoscere alla fine di un anno eccezionale, i giusti meriti alle scuderie e agli uomini che hanno lavorato dietro le quinte di cronoscalate automobilistiche che a detta dei piloti che vi hanno corso, meriterebbero il più alto riconoscimento cui una corsa in salita può ambire. Gli annali automobilistici di questo sport ci riportano gesta memorabili di piloti come il compianto Don Mimì Scola che a questo mondo ha dato con passione tutto quanto poteva dare e da esso per traguardi raggiunti altrettanto ha avuto, ricordano il titolo di Re italiano della montagna conquistato da Rosario Iaquinta nel 1999 ed i prodigi di un grande Eugenio Molinaro su un’Alfa 155 che ai più sembra ancora di sentire ruggire tra i tornanti, gli stessi annali a cui oggi viene demandato il compito di raccontare domani le vittorie delle monoposto Elia partite da un piccolo paese ionico, di ricordare il titolo di campione italiano 2016 classe CN 1400 incamerato da Arduino Eusebio, l’esperienza, la preparazione e la signorilità alla base delle vittorie di Francesco Ferragina, l’impegno profuso dai ragazzi della Morano Motorsport, l’infinita affabilità dell’Automobile club di Catanzaro, la storia della Cosenza Corse e del suo presidente che fino a fine Luglio ha lavorato alacremente per trovare una data utile per questa classicissima che sta per concretizzarsi, l’entusiasmo e la disponibilità di Franco Molinaro deus ex machina di ogni appuntamento motoristico. E’ sulla strada della Sila greca che domenica si correrà l’ennesima sfida e si scriverà una delle tante pagine di uno sport straordinariamente affascinante.

Massimiliano Giorla


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