Siamo sempre nella Prima repubblica


 La locuzione Seconda repubblica, scopiazzata dalla Francia, è risultata così priva di senso, che ormai non la usa più nessuno. Il 2022, la situazione è la stessa del 1948, anzi del 1944: la partitocrazia.

 Anzi, peggio. Fino agli anni 1980, almeno, i partiti esistevano nel senso classico, con tessere, sezioni, sedi, ideologie e persino idee. Dopo l’estrema degenerazione e corruzione degli anni 1990 dei partiti classici, quelli attuali sono apparati burocratici senza iscritti, tessere, sezioni, sedi, ideologie e figuratevi idee; esempio: se un tapino di Soverato volesse – non succede, se non per obbligo! –iscriversi a Lega, PD, 5 stelle, Italia Viva eccetera, dovrebbe telefonare direttamente a Salvini, Letta, Fico (mi pare), Renzi eccetera, per assoluta carenza di altri a cui rivolgersi a Soverato, a Catanzaro… Tanto meno si discutono tesi, opinioni, proposte…

 Lo spettacolo delle attuali elezioni presidenziali ne è lo specchio evidentissimo. Comunque vada, chiunque sia eletto. Tanto, a dire che è un sant’uomo dal passato eroico ci penseranno i giornalisti prezzolati. Idem, caso mai, per donna.

 E nemmeno la situazione attuale è dell’Italia migliore di quella di prima, anzi: economia ugualmente precaria, ordine pubblico ugualmente anarchico, processi che durano decenni, peggioramento culturale, immigrazione selvaggia; mentre, nel vuoto, dilaga la dicastocrazia, cioè il potere dei giudici, compresi quelli del CSM e qualche notiziola di sentenze vendute: eccetera…

 Insomma, la cosiddetta Seconda è la degna figlia peggiore della Prima.

 Ogni tanto qualcuno propone riforme costituzionali, come se la forma potesse correggere le storture della sostanza; e come se una persona ammalata potesse nascondere gli acciacchi cambiando vestito.

 Oppure, se un ammalato fosse costretto, per darsi un tono, a dichiararsi sanissimo. Il sistema è corrotto, ma tutti, per sembrare politicamente corretti, ne parlano lo stesso bene come fosse in ottima salute. Tutti, anche quelli che, per storia ideologica se non personale, hanno trovato istituzioni che non dovrebbero condividere proprio perché partitocratiche.

 Quello che manca è proprio un sano conflitto di idee, tra persone che NON la pensino allo stesso modo, e ciò perché mancano le idee. E mancano le idee perché tutti fanno finta che “in fondo in fondo diciamo la stessa cosa”, e con questa bella scusa si dividono l’elettorato e i relativi comodi.

Ogni botte dà il vino che ha: e se il vino è guasto, lo si vede; e nemmeno vino, solo acqua. Siamo in pienissima Prima e unica repubblica, altro che Seconda e Terza!

Ulderico Nisticò