Silenzio stampa su Callipo


Il Giornale radio RAI delle 7.15 ignora l’esistenza di Callipo. Se non è ordine di servizio questo… ahahahahahahahahahahahahahah.

Sì, ma non è che gli altri ne parlino più di tanto, anzi… In una regione normale, di fronte alle dimissioni non di un tizio qualsiasi, ma del mancato presidente e capo della minoranza, dovevano succedere due cose:
– crasse risate a destra;
– arrabbiature a sinistra.

Soffermiamoci, per ora, sulla sinistra. Un 30% e rotti dei Calabresi ha votato Callipo, quindi si fidava di Callipo, sperava in Callipo. Se io fossi uno di loro, sarei andato di corsa a Maierato, pretendendo un colloquio con Pippo, affinché egli mi spiegasse un così improvviso e inspiegabile colpo di testa.

E se non fosse un colpo di testa, e invece Callipo la sapesse lunga? Peggio, perché vorrebbe dire che è in possesso di informazioni di quelle che è meglio non dire. E invece io pretenderei che le dicesse.
E siccome se le dice, non si sa che esce, ecco che la sinistra fa finta di non accorgersi che il suo capo si è dimesso: cucù, sèttete! Ora non scende, Zingaretti, come quando convinse Callipo?

Attenti qui: se la sinistra è muta come la notte di un cimitero abbandonato, invece il centro(destra) è loquace come le giraffe, i pesci e le tartarughe. Come mai? Volete vedere che tutti e trenta sono ben lieti di levarsi di torno il corpo estraneo? Volete vedere che sx e centro(dx) hanno qualche comune paura?

E passi per i politicanti; e quindi con l’ordine di servizio del silenzio. Ma l’opinione pubblica? Io, come tutti, conosco personalmente gente che ha votato Callipo, e alla notizia delle sue dimissioni ha prestato meno attenzione del bollettino meteorologico. Questo è preoccupante, l’assenza della benché minima passione politica; e ignoranza totale del bene comune, Callipo incluso.

Volete suscitare una qualche reazione in un calabrese medio? Toccatelo nella superbia personale e dei parenti fino al terzo grado.

Non negli interessi reali: egli non è abbastanza maturo, e si vede. La superbia, la spocchia araldica fasulla, il titolo di studio, il don… allora si arrabbia come un gatto in amore; ma solo per i personalissimi fatti suoi. Per tutto il resto, come direbbe Orazio, “se il mondo, fatto a pezzi, gli cadesse addosso, la rovine lo coglieranno impavido”; nel nostro calabrese caso, indifferente, purché si salvi lui, e con lui i parenti entro il terzo grado. Figuratevi se gliene frega di Pippo Callipo.

Ulderico Nisticò