Silvia Vono e le Serre


 La Vono, da perfetta calabrese, scopiazza le mie decennali proposte, però distrattamente non mi cita. Pazienza. Che dico io da anni e la Vono balbetta ora? Che ci vuole un commissario. Del resto, la Vono fa parte della maggioranza di governo in quanto neorenziana: glielo vada a dire direttamente a Conte.

 Per come la penso io, e non certo la Vono, commissario è uno con pienissimi poteri, e che sostituisce tutti i poteri; e che impartisce ordini e dev’essere obbedito come dominus et deus; e non un burocrate che si aggiunga a una massa informe di altri burocrati.

 A che serve? Ora vi narro.

 Mi reco a Tropea a partecipare al Gruppo di lavoro per la capitale 2022 per la cultura; e penso di farlo per vie di montagna. Arrivato quasi comodo a Vallelolga… ahimè, sono finito in sentieri sconnessi fino a Scornari; seguiti da qualche chilometro di pseudotrasversale; poi, con una mulattiera, a Vibo. Ecco la metà del problema, quello tirrenico.

 Quanto a quello ionico, il Comitato ha ottenuto l’ammodernamento dei tratti Gagliato – 106; ma ancora non stanno ammodernando manco gli sterpi! E gli anni passano…

 Fate me, commissario, e vedrete come mi regolo:

  1. Ricognizione dei soldi; e non dico quelli “stanziati” (in Calabria, non significa niente!), ma quelli reali, in fogli da 10€.
  2. Nomina di un ragioniere di mia fiducia per la loro spesa.
  3. Bando di mezza pagina. In Calabria, basta una parola in più, e volano i ricorsi al TAR, TIR, TUR… e, quando tutto manca, a Petrini e Palamara.
  4. Inizio immediato dei lavori, domenica mattina, e prosieguo compresi Pasqua e Natale.
  5. Controllo del cemento, affidato a un vecchio muratore in pensione.
  6. Acquisto di un congruo numero di cani feroci, addestrati a mordere le terga (vedete quanto sono buono? solo quelle) alle seguenti categorie: antimafia segue cena, avvocati, intellettuali, politicanti, proprietari di terre abbandonate, sindacalisti, sindaci… soprattutto l’ex sindaco di Serra improvvisamente loquace.
  7. Accordi con le varie polizie per il presidio delle aree. Metodologia, la stessa di quando mi misero sessanta volte di guardia: altolà, altolà, altolà fermo o sparo… un colpo in aria e un colpo a bersaglio… basta ai piedi, via. Vedrete che mafie e mafiette spariscono al volo.
  8. Arresto immediato del giudice che vorrebbe arrestare il solerte militare per aver sparato.
  9. Inaugurazione come facemmo per il tratto Gagliato – Chiaravalle: panini, zeppole e vino, con tarantella. Il primo che si presenta in giacca e cravatta e pronto un discorsetto di mezzora, lo metto a spazzare tutto lo Ionio – Tirreno con scopa di saggina.

Ulderico Nisticò